Un vagone ferroviario
testimone della storia
l’armistizio di Compiègne

Ricorre l’anniversario della stipulazione dell’armistizio di Compiègne, che mise ufficialmente fine ai combattimenti della prima guerra mondiale. Dopo più di quattro anni di battaglie, 18 milioni di morti tra soldati e civili e almeno altrettanti feriti, la fine delle ostilità fu firmata nel vagone di un treno. Era l’11 novembre 1918. Venne scelto come teatro dell’incontro un binario nei boschi in prossimità di Compiègne, in Piccardia. Quel vagone rimase nella storia.

L’Impero Tedesco, che aveva subito una sconfitta più morale che militare durante la Grande Guerra, fu l’ultimo degli Imperi Centrali ad arrendersi alle Potenze Alleate. Bulgaria, Impero Ottomano e Impero Austro-Ungarico avevano infatti firmato già da settimane i rispettivi armistizi con le forze della Triplice Intesa.

hkojholajNonostante l’uscita dalla guerra dell’Impero Russo, causata dall’esplodere della Rivoluzione Bolscevica, le potenze centrali non erano riuscite a ribaltare l’andamento del conflitto, fortemente sbilanciato a favore dell’Intesa dopo l’intervento americano. Molti soldati tedeschi, stremati da una guerra logorante e dalla vita in trincea, si rifiutarono di combattere. Anche il popolo tedesco iniziò a chiedere la fine delle ostilità. Così vennero avviati i negoziati, i cui luoghi furono tenuti segreti. Non ci sono filmati a testimonianza dell’evento, ma solo alcune foto, tra cui quella di un vagone fermo lungo le rotaie a Compiègne, sulle quali la Germania dovette accettare tutte le gravose condizioni di pace imposte dai vincitori. L’armistizio entrò in vigore esattamente alle ore 11.

Tutti conoscono le conseguenze che ebbe la prima guerra mondiale sia dal punto di vista politico che da quello socio-economico. Ma forse pochi sanno che la storia di quel vagone ferroviario non si concluse l’11 novembre 1918. Quando durante il secondo conflitto mondiale la Germania di Hitler costrinse proprio la Francia all’armistizio, il Führer pretese come sede delle trattative la foresta vicino a Compiègne. Ma non si accontentò di questo: fece trasportare sul luogo il famoso vagone del treno, conservato in un museo, perché l’armistizio del 22 giugno 1940 fosse stipulato proprio lì.

Alla fine della Grande Guerra i Francesi non potevano neanche lontanamente prevedere che 22 anni dopo sarebbero nuovamente saliti su quel treno, ma in condizioni totalmente diverse.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.