The former Italian communist militant Cesare Battisti arrives from the city of Campo Grande to the Sao Paulo international airport, in Sao Paulo, Brazil, Saturday, Oct. 7, 2017. (ANSA/AP Photo/Nelson Antoine)

Battisti, oggi la sentenzaLa Corte Suprema brasilianadelibera sull’habeas corpus

Sull’estradizione dell’ex terrorista in arrivo la parola fine del tribunale

Il Supremo Tribunale Federale del Brasile nelle prossime ore stabilirà il verdetto finale sulla possibilità di estradizione in Italia per Cesare Battisti. Oggi arriverà dunque la parola fine sul caso che da anni – a partire dal 2007 – sta condizionando i rapporti diplomatici tra Italia e Brasile. L’ex terrorista, dal 2010 rifugiato politico nel paese sudamericano, in seguito alla decisione del 12 ottobre scorso del nuovo presidente Michel Temer non gode più dello status.

L’orientamento del governo brasiliano è chiaramente improntato a favore dell’estradizione in Italia. Un chiaro segnale di discontinuità rispetto alla decisione dell’ex presidente Ignacio Lula da Silva, che aveva firmato il decreto per il riconoscimento dello status di rifugiato. La decisione dei giudici brasiliani dell’Alta corte riguarda la richiesta dell’habeas corpus, istituto giuridico che tutela le libertà individuali, presentata dai legali dell’ex militante dei Proletari armati per il comunismo. Se accolta renderà impossibile il trasferimento a Roma di Battisti, dove lo attendono i cancelli aperti del carcere: su di lui pende infatti la sentenza definitiva di condanna all’ergastolo per quattro omicidi emessa dalla Corte di Cassazione italiana.

“Gli agenti penitenziari italiani mi uccideranno”, ha dichiarato ieri sera alla stampa brasiliana Cesare Battisti. “Quelli che mi vogliono uccidere sono quelli che dovranno avere cura di me in carcere, ho paura della violenza fisica da parte dell’Italia”, ha sottolineato l’ex militante. Una tesi che i suoi legali stanno portando avanti per rinforzare la richiesta di habeas corpus. A cui si aggiunge quella di non essere estradabile in quanto unica figura di riferimento per il sostegno economico del figlio di 4 anni, nato in Brasile. “Ho paura di un’operazione illegale condotta da mercenari italiani”, accusa Battisti. Mercenari inviati da Roma, continua l’ex terrorista, che “hanno cercato di sequestrarmi nel 2015″.

L’ex militante dei Proletari armati per il comunismo si è sempre dichiarato innocente. In diverse occasioni ha indicato come responsabili degli omicidi per i quali è stato condannato in Italia quattro suoi ex compagni dei Pac. Sull’esito della sentenza di oggi Battisti si dichiara ottimista : “Ritengo che la risposta del Supremo Tribunal Federal non possa che essere positiva. Stiamo parlando della legge, e secondo la legge la mia estradizione è impossibile. Un decreto non può essere derogato dopo pochi anni” dall’approvazione.

Siria Guerrieri

Dottore di Ricerca, giornalista con la passione per Politica ed Esteri fin dai tempi dell’università. Nel 2010 e nel 2011 è a Washington DC per una borsa post-doc. Dal 2014 al 2016 collabora con la redazione di Rassegna, Rassegna.it e Liberetà, occupandosi di esteri e politiche dell'Unione Europea.