Nel fermo immagine del video dei Carabinieri, una delle donne nigeriane giunte in Italia sui barconi e poi ridotte in schiavitù per farle prostituire. Le indagini svolte dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale della sezione anticrimine dei Carabinieri di Lecce sono partite proprio da Lecce e hanno fatto luce su un sodalizio criminale transnazionale radicato in Nigeria con cellule operative in Libia in diverse aree del territorio nazionale dedito alla riduzione schiavitù e tratta di ragazze destinate al mercato della prostituzione - che venivano assoggettate alle "madame" nigeriane - fatte giungere in Italia bordo di barconi stipati di migranti e salpati dalle coste libiche alla volta della Sicilia. Gli investigatori hanno documentato le modalità attraverso le quali numerose giovani nigeriane ospitate nei centri di accoglienza, ottenuto il permesso temporaneo di soggiorno, dopo essersi allontanate e venivano recuperate subito da componenti dell'organizzazione malavitosa con i quali erano in costante contatto ed avviate allo sfruttamento sessuale. Lecce, 22 giugno 2017. ANSA/ CARABINIERI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Calabria, rete criminalesfruttava giovani nigerianecostrette a prostituirsi

Arresti tra Lamezia, Rosarno e Livorno Indagati un italiano e sei nigeriani

È stata sgominata in Calabria un’organizzazione che costringeva decine di giovani ragazze nigeriane a prostituirsi. I carabinieri del gruppo di Lamezia Terme hanno eseguito –  tra Lamezia, Rosarno e Livorno – un provvedimento di fermo, emesso dalla Dda di Catanzaro, per sette persone, tra cui un italiano e sei nigeriani. L’accusa è quella di far parte di un’organizzazione in grado di far arrivare clandestinamente in Italia le giovani donne nigeriane e costringerle a prostituirsi, anche ricorrendo a violenze e minacce di riti di magia “vodoo”.

I fermati sono indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, acquisto e alienazione di schiavi, immigrazione clandestina, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione con l’aggravante della transnazionalità.

È stata la denuncia di una delle vittime, lo scorso gennaio, a far partire le indagini, che hanno appurato come la rete criminale avesse contatti e ramificazioni in Nigeria e Libia e che le donne erano costrette a ripagare, prostituendosi, il debito di 30 mila euro per il viaggio che le portava in Italia.

Salvatore Tropea

Classe 1992, dopo la maturità scientifica si laurea in Scienze della Comunicazione alla Lumsa. Collabora con il mensile locale calabrese L’Eco del Chiaro; con il giornale studentesco e la WebTV della Pontificia Università Lateranense e con il portale online farodiroma.it. Attualmente frequenta il Master in Giornalismo alla Lumsa, dopo aver frequentato il Master in Digital Journalism alla Lateranese e aver svolto due mesi di stage a Radio Vaticana. Con il Master in Giornalismo della Lumsa ha svolto tre mesi di stage presso la redazione de Il Venerdì di Repubblica e attualmente sta svolgendo uno stage di tre mesi presso la redazione italiana di Vatican News