Promesse senza prezzoCalcoliamo il costo stataledelle proposte elettorali

La sostenibilità per le casse pubbliche dei programmi dei partiti

Tutti pronti per fare nuove promesse in vista delle prossime elezioni elettorali. Ma quanto costerebbero allo Stato quelle proposte se diventassero leggi e fossero approvate? Abbiamo tracciato una breve sintesi

Forza Italia e Lega: riduzione Irpef e flat tax Lo slogan “meno tasse per tutti” portò Silvio Berlusconi alla vittoria delle elezioni del 2001; passano gli anni ma le tasse sembrano essere le uniche in grado di convincere gli elettori italiani. Il leader di forza Italia rilancia la “Flat tax”, annunciando che è “una sua creatura”: l’aliquota fiscale uguale per tutti, al posto dell’attuale sistema progressivo (previsto dalla Costituzione). Il leghista Matteo Salvini, ancor più estremo, propone il 15% a tutti. Il sito lavoce.info ha calcolato che la tassa di Salvini costerebbe 40 miliardi: quello che è certo è che queste proposte si misurano a colpi di miliardi.

Partito Democratico: 80 euro a famiglie con bambini. Alla Leopolda qualche giorno fa il segretario Pd Matteo Renzi, fautore della proposta degli 80 euro, ha rilanciato: “Abbiamo bisogno di estenderli alle famiglie che hanno figli, l’Italia ha bisogno di figli”. Renzi non vuole abolire la legge Fornero, non vuole il reddito di cittadinanza ma nel 2011 ha promesso di riportare al 100% in tre anni il rapporto debito/Pil, ma la missione è fallita.

M5S: tagli alle aziende e reddito di cittadinanza. Dalla corsa delle proposte non si risparmia nemmeno Luigi Di Maio, che per ora ha puntato sulle imprese. Il candidato pentastellato ha promesso di tagliare le tasse alle aziende – presumibilmente Ires e Irap – e al problema delle risorse ha già trovato una soluzione: in deficit.
Ma non finisce qui perché Di Maio propone anche il reddito di cittadinanza, con un minimo di 780 euro per tutte le persone che vivono sotto la soglia di povertà. Il costo dell’operazione è di 15 miliardi di euro all’anno, 90 miliardi se l’operazione riguardasse ogni singolo individuo.

Nancy Calarco

Nasce a Bologna nel 1993. Frequenta la Facoltà di Giurisprudenza di Bologna, laureandosi in Consulente del lavoro e delle relazioni aziendali. Ha studiato inglese a Toronto ottenendo il certificato linguistico IELTS. Ha svolto l’Erasmus Placement a Londra lavorando per una società di consulenza. Appassionata di libri, viaggi e fotografia, estremamente critica e curiosa.