La sede del Monte dei Paschi di Siena in via Manzoni, a Milano, dove si ?? riunito il cda della banca, 19 dicembre 2016. ANSA/MATTEO BAZZI

Caso Montepaschi cresce la lista dei debitoriOggi voto sul decreto

Nel mirino il mondo del calcio ma anche armatori e immobiliaristi

Nel giorno del primo voto al Senato sul decreto salva banche cresce la lista dei debitori che hanno messo in ginocchio la Monte dei Paschi di Siena. Si stratta di esponenti del mondo calcistico, ma anche di armatori e immobiliaristi. I generosi finanziamenti degli anni passati da parte di Mps alle società hanno generato centinaia di milioni che sono ormai difficili da recuperare.

Per comprendere l’origine dei problemi che hanno contribuito alla crisi della banca senese bisogna tornare al 2000 quando a Napoli nacque un team di Mps per seguire alcune aziende. Su indicazione di Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, alcuni banchieri del gruppo responsabili di Mps Capital Service si recarono a Napoli per seguire le relazioni con i grandi armatori. I prestiti venivano concessi senza problemi, fino a raggiungere oltre un miliardo di finanziamenti. Peccato che ora quelle stesse linee di credito valgano ai prezzi di mercato tra i 200 e i 300 milioni.

Tra i casi più eclatanti ci sono i finanziamenti concessi alla Deiulemar, compagnia di navigazione di Torre del Greco (Napoli), il cui crack ha coinvolto circa 13mila risparmiatori che avevano investito nella società più di 720 milioni di euro. Tra i finanziatori dell’azienda, c’era proprio il Montepaschi. C’è poi la vicenda della Rizzo Bottiglieri De Carlini, che proprio di recente ha avviato con le banche l’ennesimo riassetto del debito. Gli armatori napoletani, colpiti dalla crisi del settore, devono al Monte dei Paschi ben 227 milioni di euro.

Anche il mondo del calcio ha contribuito a mettere in ginocchio la banca senese. In particolare l’Associazione Siena Calcio che, arrivata al fallimento nel 2015, ha trovato un’ancora di salvezza in Mps. La banca senese ha finanziato anche molte imprese del settore immobiliare, poi entrate in crisi. Esempi lampanti sono le aziende cui fanno capo Luigi Zunino e Giuseppe Statuto. Il casertano Statuto, proprietario di lussuosi hotel come il Mandarin di Milano o il San Domenico di Taormina sta dando non pochi problemi al Monte dei Paschi che si è esposta per svariati milioni.

Queste sono solo alcune delle vicende che hanno contribuito ad affondare la banca. In realtà la lista dei debitori è molto più lunga.