Ceccanti sul post Italicum"Governabilità a rischioqualsiasi legge si adotti"

L'ipotesi del Costituzionalista intervistato da Lumsanews.it

Il grande giorno, atteso dalle varie forze politiche, è finalmente arrivato. Questa mattina, infatti, la Corte Costituzionale si è riunita per esprimersi sulla costituzionalità dell’Italicum, la legge elettorale voluta dal governo Renzi. Della legge in questione, valida soltanto per la Camera dei deputati, saranno esaminati alcuni punti: ballottaggio, premio di maggioranza, capilista bloccati e pluricandidature con la possibilità del candidato di scegliere in quale collegio essere eletto. Elementi contestati dai tribunali di Messina, Perugia, Genova, Trieste e Torino, con cinque ordinanze.

Stefano Ceccanti, costituzionalista ed ex senatore della Repubblica, in un’intervista rilasciata stamattina a Lumsanews.it, ha espresso le sue valutazioni in merito al possibile giudizio della Consulta sull’Italicum. «Al momento mi sembra ragionevole quello che dicono i giornali di oggi, e cioè che ci sono due punti sui quali la Corte si soffermerà. Il primo, che è sempre stato il punto debole fin dall’inizio, è il plurieletto – la persona eletta in più circoscrizioni – che rischia di avere un potere eccessivo: in base alla sua scelta, difatti, determina chi sarà il successore (preso dalle preferenze) dei restanti collegi». Ceccanti precisa: «La Consulta sta cercando un sistema per ridurre questo potere smisurato e, quindi, immagino che si intraprenderà la strada di far scattare direttamente un automatismo: il successore sarà decretato dalla lista che ha avuto più voti».

Il secondo punto, secondo il costituzionalista, «non era contestabile, ma lo è diventato in seguito al referendum costituzionale. Parliamo del ballottaggio». Secondo Ceccanti, a seguito della sconfitta del sì al referendum, ci sarebbe un problema di fondo: la Camera verrebbe eletta in due turni, il Senato in uno. «È probabile, dunque, che la Corte ritenga questo un no ragionevole e che faccia saltare il ballottaggio, mentre tutto il resto della legge resterebbe in piedi».

Infine, l’ex senatore riserva un proprio giudizio sulla legge elettorale: «L’Italicum era giusto come era stato pensato in vista del referendum costituzionale, cioè che una sola Camera desse la fiducia e ci fosse un vincitore garantito». Ma aggiunge: «Avendo perso il referendum e tenendo le due Camere con il rapporto fiduciario, andiamo verso una strada in cui qualsiasi legge si adotti, la governabilità sarà molto più a rischio».

Rossella Melchionna

È nata ad Ariano Irpino (AV) il 17/11/1991. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale presso l’Università degli studi di Salerno, collabora con due testate cartacee, "Segnocinema" (bimestrale di teoria e critica del cinema) e "Il Mattino" (quotidiano, edizione Avellino).