È stato firmato ieri pomeriggio, a Palazzo Grazioli, il programma di governo del centrodestra. A siglare l’accordo i leader dei tre partiti, Silvio Berlusconi (Forza Italia), Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia).
I punti principali dell’intesa riguardano le tasse – con l’introduzione di un’unica aliquota fiscale – e gli sprechi, con l’immissione di costi standard nella Pubblica amministrazione. Al centro del programma, anche l’aumento delle pensioni minime e la lotta al terrorismo: per quest’ultimo punto, sono previsti controlli ai confini, blocco degli sbarchi e rimpatrio dei migranti.
L’Europa è un altro degli elementi messi a punto. Il centrodestra si opporrà alle politiche di austerità e si schiererà per la revisione dei trattati europei. Per quanto riguarda la giustizia, l’obiettivo è quello di separare le carriere della magistratura inquirente da quella giudicante.
Infine, per ciò che concerne le famiglie, è previsto un piano straordinario per la natalità, mentre sul piano riforme, per il centrodestra è necessaria l’elezione diretta del Presidente della Repubblica.
Resta, per ora, irrisolta l’incognita della leadership di coalizione, un problema legato anche alle alleanze che verranno stipulate per le elezioni regionali. Nel Lazio, ad esempio, Salvini ha già annunciato di essere favorevole alla candidatura, a governatore, del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Una posizione non condivisa né da Berlusconi, né da Meloni.