Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 12-12-2016 Roma Quirinale. Giuramento del Governo Gentiloni Nella foto Luca Lotti Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 12-12-2016 Rome (Italy) Quirinale. Swearing of Gentiloni Government In the pic Luca Lotti

Sfiducia al ministro Lottiil 15 marzo al SenatoNon ci sono i numeri

FI contrari e bersaniani fuori dall'aula ora mozioni per azzerare vertici Consip

L’inchiesta Consip è l’epicentro del terremoto, in cui politica e giustizia si incrociano. La mozione contro il ministro dello sport Luca Lotti, indagato per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento nell’inchiesta Consip, approderà a Palazzo Madama il 15 marzo. Avendo deciso il M5S di ritirare analoga mozione presentata a Montecitorio, si deve intendere caduta la formula “previa intesa tra i presidenti delle Camere” che era stata proposta dal capogruppo Luigi Zanda durante la Conferenza dei Capigruppo. Mano al pallottoliere, la mozione al Senato già non ha i numeri per essere approvata. Ultimo per ordine a prendere le difese del ministro dello Sport, Denis Verdini: “Su Luca Lotti metto la mano sul fuoco. Lo conosco, con lui ho un rapporto politico vero, si è sempre dimostrato di parola, una persona per bene. E di queste questioni con me non ha mai parlato”. A rinforzare lo scudo anche Forza Italia che affida alle parole di Niccolò Ghedini, avvocato storico di Silvio Berlusconi e suo stretto consigliere politico, l’esibizione di un garantismo di chiaro stampo azzurro: “Dell’inchiesta sul padre di Matteo Renzi viene fatto un utilizzo barbaro”. Si tratterebbe di “uso strumentale delle indagini per finalità politiche, come vediamo anche nel caso del ministro Luca Lotti, sul quale pende un’asserita violazione di segreto”. Alle dichiarazioni di Forza Italia risponde Matteo Salvini: “Prima si manda a casa questo governo, meglio è. Forza Italia ha un problema di identità politica”.

Dall’altra parte della barricata i Democratici e progressisti valuteranno nei prossimi giorni il da farsi. L’orientamento è quello di non partecipare al voto, perché un gruppo di maggioranza non può votare una mozione di un partito di opposizione, altrimenti sarebbe all’opposizione, e nel caso specifico i demo-progressisti non hanno i numeri per presentare una propria mozione. Ma le parole di Miguel Gotor, alzano il tiro sulle dimissioni di Lotti: “Ce la vogliamo dire la verità? Siamo di fronte a un garantismo peloso da parte di quelli che difendono Lotti. Ricordi le dichiarazioni di Renzi sulla Idem, su Lupi, sulla Cancellieri, sulla Guidi? Diceva che c’è un’opportunità politica a prescindere dal fatto che non erano indagati. Ora fa il garantista, perché stanno toccando un suo amico. Ma mica te lo ordina il medico che devi fare il ministro. Lotti ha il dovere di un passo indietro”.

Annullati così gli strumenti di sfiducia restano solo le polemiche politiche e il tentativo di ricostruire Consip. È stata depositata in Senato, primo firmatario Andrea Augello di “Idea”, la mozione per chiedere al governo l’azzeramento dei vertici Consip. Insieme agli senatori di ‘Idea’, Luigi Compagna, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello, hanno sottoscritto la mozione anche senatori di Forza Italia, Gal, Direzione Italia e Gruppo Misto. Per un totale di circa venticinque adesioni. Oggi si terranno varie riunioni di gruppi parlamentari per decidere se mettere a punto mozioni analoghe sempre dirette ad azzerare i vertici della Consip.

Simone Alliva

Laureato all'università Lumsa di Roma in Scienze dell’informazione, comunicazione e marketing, ha iniziato la professione da giornalista pubblicista nei giornali locali della Calabria. Passando nel 2013 al settimanale “L’Espresso”, dove si è occupato di cronaca politica e diritti civili.