Decadenza Berlusconi, alle 15 la Giunta per le elezioni decide su voto palese o segreto

beeeeSi riunirà oggi alle 15 la Giunta per le elezioni del Senato per decidere se il voto in aula sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, condannato in Cassazione per frode fiscale, sarà palese o segreto. Un voto, previsto per metà novembre, molto atteso, e a cui è legata la tenuta del Governo delle “larghe intese”. Se l’aula di Piazza Madama dovesse infatti votare per la decadenza di Berlusconi è molto probabile che il Pdl tolga la fiducia all’esecutivo. Per ora, quindi, la partita si gioca sulle modalità del voto. Il Movimento 5 Stelle, Partito democratico e parte di Scelta civica si sono espressi a favore del voto palese, anche a costo di modificare il regolamento dell’aula; contrari ovviamente Pdl, Lega e Gal. Ma la Giunta potrebbe anche decidere di non esprimersi, rimettendo così la scelta nelle mani del Senato.

Sono ore frenetiche per i due principali partiti italiani. Il Pdl teme di non riuscire a trovare, nel voto palese, parlamentari che lo salvino dalla decadenza. Ma la segretezza del voto, dall’altra parte, fa tremare il partito democratico. Il voto palese permetterebbe infatti al partito guidato da Guglielmo Epifani di non esporsi al fuoco dei franchi tiratori che già impallinarono Prodi e, di conseguenza il Pd, durante l’elezione del Presidente della Repubblica.

In Giunta il peso della responsabilità cade in queste ore sulla vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta di Scelta Civica. La senatrice si è già schierata con Pdl, Lega e Gal, dichiarandosi contraria ad apportare modifiche al regolamento del Senato e quindi a favore del voto segreto.

Per il capogruppo uscente dei senatori di Scelta Civica, Gianluca Susta, “la Giunta è sovrana e i suoi componenti si esprimeranno liberamente sulla modalità di voto in Aula”, anche se “penso che alla fine l’orientamento che prevarrà sarà quello per il voto palese”.

Il voto in Giunta di oggi è comunque solo la prima tappa, la partita decisiva si giocherà in Aula. E non è escluso che il voto andrà di pari passo con i lavori per l’approvazione della legge di stabilità, sancendo definitivamente il legame tra le sorti di Silvio Berlusconi e quelle del governo delle “larghe intese”.