Derby-guerriglia nella capitale. Violenze dal pomeriggio, assaltata ambulanza

Otto feriti e quattro arrestati. E’ il bilancio della serata di violenza che ha preceduto il derby Roma-Lazio. Già intorno alle 18 scontri tra tifosi romanisti e laziali sono avvenuti nella zona dello stadio Olimpico con 8 feriti, tutti accoltellati. Si tratta di giovani romani tra i 24 e i 27 anni e con precedenti di polizia, due dei quali con un daspo scaduto recentemente. Per tutti è stata disposta l’interdizione dagli stadi per cinque anni. Sono otto invece le persone accoltellate, ma per fortuna ferite lievemente. Un quinto tifoso è stato denunciato per detenzione di droga. Durante i servizi preventivi, disposti dalla Questura all’esterno dell’impianto, sono stati rinvenuti e sequestrati una trentina di oggetti contundenti tra cui coltelli, cacciavite e manici di piccone, oltre a dieci bastoni e un’ascia, sequestrati: tutto materiale accuratamente nascosto nei pressi dello stadio.
Tensioni già nel pomeriggio. Duecento tifosi si erano staccati dalla zona dello stadio Olimpico dirigendosi verso la tifoseria avversaria al Ponte Duca d’Aosta, con conseguenti cariche della polizia e lancio di petardi tra tifoserie opposte. Gli agenti in tenuta antisommossa sono intervenuti e hanno disperso i supporter che hanno lanciato bottiglie al cordone di agenti schierato, tentando uno sfondamento. Momenti di tensione sempre a Ponte Milvio quando un’ambulanza si è ritrovata in mezzo a un lancio di petardi da parte di tifosi. A quanto si è appreso, il mezzo, che fa tradizionalmente servizio fuori dallo stadio, non è stato danneggiato e si è rapidamente allontanato.
Disagi nella zona. L’area era già in assetto antiguerriglia da tempo: le misure di sicurezza erano già state rafforzate nei punti dove tradizionalmente è più facile il contatto tra le tifoserie, allestite tre aree di filtraggio, divisi perfino i parcheggi degli scooter. Ci sono stati momenti di tensione e vera e propria paura al quartiere Flaminio e nelle zone limitrofe dello Stadio Olimpico: molti negozianti, con gli esercizi regolarmente aperti nel giorno feriale, per timore di nuovi scontri hanno chiuso in anticipo; la gente ha fatto ritorno precipitosamente a casa, tra l’odore acre dei fumogeni. Inseguimenti tra tifoserie contrapposte si sono verificati anche tra le auto in fila tra il traffico tra la preoccupazione di passanti e automobilisti.

Marco Potenziani