Il regista Fausto Brizzi, posa per i fotografi durante il photocall del film ''Poveri ma Ricchi'' a Roma, 12 dicembre 2016. ANSA/GIORGIO ONORATI

Dieci attrici contro Brizzi:"Molestate nei provini"L'inchiesta choc a "Le Iene"

Asia Argento: "È il Weinstein italiano un uomo privo di morale"

‘In riferimento alla trasmissione ‘Le Iene’, andata in onda, ribadisco di non avere mai avuto rapporti non consenzienti”: sono le parole del regista Fausto Brizzi affidate al suo legale Antonio Marino, dopo le dieci testimonianze raccolte dalle Iene nell’inchiesta su violenze e abusi nel mondo del cinema italiano. Dopo il servizio choc andato in onda ieri sera sul programma di Italia 1, l’autore dell’inchiesta, Dino Giarrusso, spiega che “delle decine di mail” arrivate poi in redazione da altre attrici pronte a vuotare il sacco, “una gran parte riguarda ancora una volta Brizzi”. “Non vogliamo accanirci su uno solo, non avrebbe senso, i personaggi coinvolti sono molti più di uno – premette Giarrusso – Lui ha subito replicato, noi vogliamo credergli, ma il racconto di dieci attrici, che pure non si conoscono fra di loro, si somiglia in maniera impressionante”.

Le uniche due persone intervistate dalle Iene che non hanno chiesto la riservatezza sono Clarissa Marchese, Miss Italia 2014, e la modella Alessandra Giulia Bassi. Le altre compaiono con i volti oscurati e i loro nomi non vengono resi noti. Nelle testimonianze, la descrizione dello “studio adibito a casa” dove le ragazze venivano invitate per i provini, i primi approcci, i tentativi di “fare i massaggi”, le insistenze, “il contatto fisico sempre maggiore” e poi “i modi sempre più aggressivi”. Secondo alcuni racconti, il regista “si è spogliato completamente nudo” e ha tentato approcci sempre più pesanti. Alcune raccontano di aver “opposto resistenza”, un’altra dice di essere stata costretta a un rapporto sentendosi “immobilizzata: non capivo più niente”.

Sul fronte italiano dello scandalo che sta sconvolgendo mezzo mondo interviene anche Dario Argento: ospite di Domenica in, racconta che la figlia Asia, tra le prime a denunciare le violenze subite dall’ex boss della Miramax Harvey Weinstein e non solo, oggi “ha paura, non esce più di casa per timore degli agenti del Mossad (assoldati dal produttore Usa): questa è gente che spara, che minaccia. Asia teme per la vita sua e dei suoi figli. Ma non si è pentita, anzi è sempre più convinta”.

Sulla difesa legale di Brizzi è intervenuta anche Asia (“Querelaci tutte, non ci fai paura”), tramite il suo account twitter: “Fausto Brizzi identificato dalle Iene: è lui il Weinstein italiano, un uomo privo di morale, nemico della società. È arrivato il momento – imperativo – per le coscienze di tutte le donne (dove siete, attrici italiane?), di smettere di prendere le parti del predatore”.

Simone Alliva

Laureato all'università Lumsa di Roma in Scienze dell’informazione, comunicazione e marketing, ha iniziato la professione da giornalista pubblicista nei giornali locali della Calabria. Passando nel 2013 al settimanale “L’Espresso”, dove si è occupato di cronaca politica e diritti civili.