Eminem contro Trump“Causerà olocausto nucleare”Il nuovo brano vola in rete

L’atto di accusa del rapper di Detroit lanciato per i Bet Hip Hop Awards

“The Storm”, il nuovo brano firmato da Eminem e lanciato ai Bet Hip Hop Awards, è un lungo atto di accusa contro il presidente Trump. Una sorta di manifesto politico, in rima e a suon di rap. “È meglio se diamo il giusto riconoscimento a Obama. Perché quello che abbiamo oggi alla Casa Bianca è un kamikaze che probabilmente provocherà un olocausto nucleare”. Il freestyle – ovvero l’improvvisazione rap – del rapper più famoso del mondo è durissimo. “L’allerta aumenta, le tensioni crescono”, canta Eminem in rima. Il riferimento è alle minacce lanciate dal presidente Usa su Twitter in occasione della crisi coreana.

Le parole ritmate piovono come proiettili e colpiscono il bersaglio Trump, e la sua propensione per le armi nucleari. Proprio in questi giorni arrivano le rivelazioni della Tv nazionale Nbc, che svelano la richiesta del presidente di decuplicare le testate nucleari americane. Eminem lancia poi una vera e propria analisi della politica della Casa Bianca: “Il razzismo è l’unica cosa per cui Trump è rinomato”, nota il rapper di Detroit. “Manderà via tutti gli immigrati, costruirà un muro più alto di questo”, avverte. E invita i suoi fan a una scelta di campo, a un coinvolgimento politico: “Per qualunque mio fan che sia un suo sostenitore, questa è una linea nella sabbia: o con me o con lui”, canta.

Il brano è stato un successo immediato: in meno di due giorni sul web ha collezionato 25 milioni di visualizzazioni. Un record assoluto, anche per una star dell’hip hop mondiale del suo calibro. Qui il link al video di “The Storm” su YouTube

Nel lungo e ritmatissimo freestyle il rapper ricorda la protesta dei giocatori di football contro le politiche razziste della Casa Bianca: “Ha avuto una reazione esagerata quando ha attaccato i giocatori della NFL (una delle squadre protagoniste della mobilitazione) così che ci concentrassimo su quello, invece di parlare di Puerto Rico o del problema delle armi in Nevada: quelle tragedie lo annoiano e preferisce provocare una tempesta su Twitter contro i Parkers (altra squadra di football)”.

Ma, continua Eminem, c’è di più: “dal suo endorsement a Bannon al supporto a quelli del Ku Klux Klan”. E chiude lanciando un appello: “Il resto dell’America si alzi. Amiamo i nostri militari e amiamo il nostro Paese. Ma odiamo Trump”.

Siria Guerrieri

Dottore di Ricerca, giornalista con la passione per Politica ed Esteri fin dai tempi dell’università. Nel 2010 e nel 2011 è a Washington DC per una borsa post-doc. Dal 2014 al 2016 collabora con la redazione di Rassegna, Rassegna.it e Liberetà, occupandosi di esteri e politiche dell'Unione Europea.