Emmy: fumata neraper The young PopeTrionfa The Handmaid's Tale

Niente premi per la serie di Sorrentino Bene anche la serie Big Little Lies

Serata amara per il regista Paolo Sorrentino. Nessun Emmy a “The Young Pope”, la miniserie interpretata da Jude Law nei panni di Papa Pio XIII e andata in onda su Sky Atlantic. L’opera di Sorrentino non ha vinto nessuno dei due premi per cui concorreva.  A vincere il premio per la fotografia, a cui era candidato il direttore Luca Bigazzi, è stato Fred Elmes per “The Night of”: il dramma noir prodotto da Hbo. L’altro premio per il design va invece a “The Handmaid’s” tale targata Hulu e ideata da Bruce Miller.

Durante la notte degli Emmy Awards trionfano due serie prodotte da piattaforme digitali. La già citata “The Handmaid’s tale”, ispirata al romanzo “Il racconto dell’ancella”, porta a casa sei Emmy: miglior serie drammatica, miglior design e fotografia, sceneggiatura, regia e attrice “guest star”. La serie di Miller vince anche i premi per la miglior attrice drammatica con Elisabeth Moss e per la migliore attrice non protagonista con Anna Dowd.

L’altra protagonista della serata è la serie “Big Little Lies”, andata in onda in Italia su Sky Atlantic e prodotta da Hbo. Sei le statuette portate a casa. Un risultato che incorona una serie che quest’anno vedrà la sua diciottesima e ultima stagione. Grande soddisfazione per Nicole Kidman, che vince le statuette per la miglior regia e la miglior attrice protagonista. Gli altri premi vanno a Laura Dern, miglior attrice non protagonista, e ad Alexander Skarsgård come attore non protagonista.

Successo anche per “Veep”. La comedy politica, protagonista delle ultime edizioni, ottiene due Emmy. Il più significativo è quello dato a Julia Louis Dreyfus, che vince il sesto Emmy consecutivo come miglior attrice protagonista. Non era mai successo.

Agli Emmy Awards c’è spazio anche per le serie prodotte dai canali generalisti.  “This is Us” della Nbc vince il premio al migliore attore drammatico con Sterling K, Brown. L’attore ha sbaragliato la concorrenza di giganti della fiction come Kevin Spacey per “The House of Cards”.

 

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.