Ergastolo a Melluso
per l’omicidio di una donna
Accusò Enzo Tortora

Ordinò l’omicidio di Sabine Maccarrone
Fu uno degli accusatori di Tortora

Gianni Melluso, detto Gianni “il bello”, il grande accusatore di Tortora, è stato condannato oggi a 30 anni di carcere. E’ lui il mandante dell’omicidio di Sabine Maccarrone, ritrovata morta in un pozzo nel 2007. La decisione arriva dopo 9 anni, proprio alla vigilia della giornata nazionale contro la violenza sulle donne.

La Corte di Assise di Trapani ha ritenuto veritiere le parole del pregiudicato Giuseppe D’Assaro, che si autoaccusò dell’omicidio della donna italo svizzera, e che indicò come mandante proprio Gianni Melluso. D’Assaro era già stato condannato a 30 anni di carcere in quanto esecutore materiale del delitto. Il cadavere della donna fu ritrovato il 16 aprile 2007 in un pozzo artesiano, coperto con tegole e massi, situato nelle campagne di proprietà della madre di D’Assaro in contrada San Nicola, a Mazara del Vallo. Respinta dunque la richiesta degli avvocati Giacomo Frazzitta e Stefano Pellegrino, che avevano chiesto due settimane fa l’assoluzione del loro assistito in quanto D’Assaro, che indicò come movente la gelosia, non sarebbe attendibile. Il gup aveva già disposto due settimane fa il non luogo a procedere per prescrizione del reato nei confronti di Yamina Reguiai Bent Hedi, 49 anni, scagionata dall’accusa di concorso in occultamento di cadavere.

Melluso balzò agli onori delle cronache negli anni ’80 per essere stato tra i grandi accusatori del presentatore tv Enzo Tortora, accusato per associazione camorristica e traffico di droga e infine scarcerato. Il caso scosse notevolmente l’opinione pubblica e fece scuola nel trattamento mediatico di persone coinvolte in casi giudiziari. Tortora fu assolto dopo 7 mesi di reclusione nel 1986, e morì un anno dopo l’assoluzione in via definitiva della Corte di Cassazione. Anche D’Assaro fu coinvolto in altro caso di cronaca che scosse l’opinione pubblica: la scomparsa della piccola Denise Pipitone nel 2004, per la quale fece e poi ritrattò alcune dichiarazioni.

La condanna di Melluso arriva alla vigilia della giornata nazionale contro la violenza sulle donne, in cui vari eventi nelle maggiori città italiane cercheranno di sensibilizzare sul tema.

Giordano Contu

Studia e vive a Roma. Nato in Sardegna, ma pisano di adozione, ha studiato Filosofia estetica e ha collaborato al quotidiano Il Tirreno. Si interessa di politica e cultura. Cura quotidianamente i social network. È impegnato socialmente e politicamente. Ama i paesaggi, la fotografia e il mare.