Ferrari: dopo Wall Street, quotazione in borsa a Piazza Affari

 

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La sede fiscale della Ferrari rimarrà in Italia, ma verrà quotata in borsa a New York. Inizia così la nuova vita della società di Maranello, decisa da Sergio Marchionne, con una valutazione di circa 10 miliardi. Ma il governo è in pressing sui vertici del Cavallino affinché sbarchi sul mercato anche a Piazza Affari. E a quanto pare, stando alle dichiarazioni del premier Renzi,  il Ceo di Fiat Chrysler avrebbe detto sí:  «Ho l’impegno di Sergio Marchionne – e gli sono grato – che Ferrari si quoterà anche a Milano, ovviamente immagino in un secondo momento. Ed è una cosa positiva. Decideranno i vertici Ferrari quando», ha detto Renzi ai microfoni di Rtl 102.5.
Sul mercato il 10% del capitale. Nel 2016, poi, Maranello verrà scorporata da Fiat Chrysler Automobiles per passare sotto il controllo di Exor, la holding della famiglia Agnelli. La parte restante delle azioni rimarrà a Piero Ferrari. Per quanto riguarda Fca, che deterrà l’80% del capitale di Ferrari, questa collocherà circa 17 milioni di azioni, pari al 9% del capitale con un prezzo compreso nella forchetta 48-52 dollari per azione. «Il range di prezzo indicato è coerente con le attese anche se inferiore alle più recenti indicazioni di stampa», hanno commentano i broker.
La data di inizio del collocamento delle azioni Ferrari alla Borsa di New York non è stata ancora resa nota, ma negli Usa si ipotizza che possa essere mercoledì 21 ottobre. Secondo le previsioni, Ferrari chiuderà il terzo trimestre 2015 con ricavi consolidati netti tra 720 e 730 milioni di euro. Si tratta «unicamente di stime del management basate sulle informazioni al momento disponibili», hanno affermato gli esperti, perché «i risultati consolidati netti non sono ancora disponibili».

Renato Paone

 

 

Renato Paone

Nato a Carpi (Mo) il 16 luglio 1986, si è laureato in Scienze Storico–Religiose presso La Sapienza di Roma. Nel 2007 ha iniziato a collaborare con il quotidiano “Il Corriere Laziale” ottenendo, al termine del biennio, il tesserino da pubblicista. Ha proseguito la sua attività giornalistica scrivendo su alcune riviste on line, interessandosi prevalentemente di politica estera, Medio Oriente, Asia e Africa, e pubblicando il suo primo libro, “Jihad e Stampa Cattolica”, nel settembre del 2013.