L'esterno della discoteca, Firenze, 9 settembre 2017. ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

Firenze, interrogate 12 orele studentesse americanepresunte vittime di stupro

Per i carabinieri ci fu consensualità Il legale: "Non devono chiedere scusa"

Dodici ore e mezzo d’incidente probatorio nell’aula bunker di Firenze per il caso della presunta violenza sessuale ai danni di due studentesse americane da parte di due carabinieri. Un interrogatorio dalla durata record, in cui le ragazze sono state sentite dal Gip Mario Profeta in lunghe deposizioni durate rispettivamente circa 7 ore la prima e cinque ore e mezzo la seconda. L’incidente probatorio è cominciato ieri mattina alle 10 e si è concluso intorno alle 22.30.

Le studentesse hanno confermato le accuse tra le lacrime, secondo quanto raccontato ai cronisti dagli avvocati delle due ragazze, Gabriele Zanobini e Francesca D’Alessandro. I due legali hanno riferito che ci sono stati “momenti drammatici e di sofferenza” durante le due deposizioni, soprattutto quando è stato chiesto loro di ricordare e raccontare il momento dello stupro.

Il difensore del carabiniere Costa, Giorgio Carta, ha ribadito la sua linea di difesa ovvero che i rapporti sessuali consumati erano consenzienti.  “Non devono chiedere nessuna scusa alle ragazze, semmai siamo noi quelli amareggiati. Eventualmente sono stati fessi a metterle nella macchina di servizio per accompagnarle a casa” ha fatto sapere il legale. L’avvocato Carta poi si è detto assolutamente convinto dell’innocenza del suo assistito, il quale è stato presente tutto il giorno nell’aula bunker di Firenze.

Giulia Torlone

Aquilana di nascita, si è laureata in Italianistica e vive a Firenze. Ha lavorato nel settore della cooperazione internazionale occupandosi di ufficio stampa. Redattrice su temi di diritto alla cittadinanza e giustizia sociale, ha concentrato il suo lavoro sui Paesi del bacino del Mediterraneo.