Gioco d'azzardo in crescitail ministero della Salutepropone modifiche alle slot

Obbligo della tessera sanitaria e divieto per i minori

Nel 2016 gli italiani hanno speso 95 miliardi di euro alle slot machine. Gli introiti per lo Stato derivati dalle macchinette sono aumentati del 24% rispetto al 2015. Dati che testimoniano la diffusione di questi strumenti che, sempre più spesso, inducono molte persone alla dipendenza patologica: la cosiddetta ludopatia.

Le cose, però, potrebbero presto cambiare. Il quotidiano Avvenire, infatti, è entrato in possesso di una lettera inviata dal ministero della Salute a quello del Tesoro contenente precise richieste per provare a frenare un fenomeno ormai dilagante.

Tutte le slot attualmente presenti in Italia dovranno essere dismesse entro il 31 dicembre 2019 e sostituite con le nuove. Ma soprattutto – chiede esplicitamente nella missiva il ministero guidato da Beatrice Lorenzin – «tutta l’offerta futura di gioco d’azzardo in concessione dovrà essere preventivamente sottoposta a una valutazione d’impatto circa gli effetti di induzione alla dipendenza patologica».

La richiesta di cambiamenti rivolta al Ministero dell’Economia e delle Finanze – l’organo che gestisce i Monopoli di Stato – si articola in una serie di cambiamenti schematizzati in dodici punti. In primis si chiede di introdurre l’obbligo della tessera sanitaria per accedere alle slot, impedendo così il gioco ai minori. Tra le altre richieste, quella di consentire esclusivamente l’utilizzo di monete e mai di banconote; mantenere la vincita massima a 100 euro per partita; dimezzare la puntata più alta, da 1 euro a 50 centesimi.

Si chiede, inoltre, di rendere obbligatori alcuni parametri attualmente facoltativi, come l’impostazione di un tempo massimo da poter trascorrere davanti alla slot e un limite di denaro che si è preventivamente deciso di spendere, in modo da rendere inutilizzabile la macchinetta al raggiungimento di una delle due soglie. Infine, tra gli ulteriori punti proposti, quello di far apparire ogni 20 minuti di gioco continuativo un messaggio a tutto schermo e quello di far andare ogni ora la macchinetta in stand-by per tre minuti. Ora la palla passa al ministero dell’Economia. Bisognerà vedere se le richieste del Ministero della Salute verranno accolte o se l’Erario preferirà non rinunciare ai fondi derivanti dal gioco d’azzardo.

Antonio Scali

Nato in provincia di Reggio Calabria 25 anni fa, ha conseguito una Laurea Triennale alla Lumsa in Lettere Moderne e una Magistrale alla Sapienza in Filologia. Da sempre affascinato dal giornalismo, ha maturato diverse collaborazioni con siti internet, radio e tv occupandosi principalmente di sport.