Gli Usa chiamano OprahLa star della televisionepronta per la Casa Bianca

Il suo discorso ai Golden Globe diventa un manifesto politico

“Oprah for president”. E’ lo slogan che da giorni impazza negli Stati Uniti. A far scoppiare il caso il discorso della star del cinema e della tv Oprah Winfrey durante la premiazione dei Golden Globe. Oprah, vestita di nero per solidarietà con il movimento femminista #MeToo, ha parlato per nove minuti davanti a colleghe e colleghi. Un discorso che per tanti americani ha segnato il lancio della sua campagna presidenziale, prevista nel 2020.

«C’è un nuovo giorno che si alza all’orizzonte. Quando questo nuovo giorno si alzerà, saranno donne magnifiche e fantastici uomini i nuovi leader che ci condurranno in un tempo nel quale nessuno dovrà più dire “me too”, anch’io sono stata oggetto di ingiustizie». Con queste parole la star ha rubato la scena, scatenando migliaia di tweet.

Oltre all’abuso delle donne, un tema che, dopo il caso Weinstein, ha sensibilizzato gli Stati Uniti, Oprah ha toccato il razzismo e l’attacco all’informazione libera. Argomenti ai quali il presidente Trump non ha mai dato grande considerazione. «Ha lanciato un razzo. Spero che si candidi. Non pensavo volesse farlo, ma ormai non ha più scelta», ha dichiarato l’attrice Maryl Streep dopo il discorso della premiazione.

Il partito Democratico sogna una sua candidatura alle prossime elezioni. Oprah avrebbe dietro un forte sostegno popolare e vendicherebbe la grande sconfitta di Hillary Clinton.

La Winfrey è nata nel 1954 in Missisipi da una madre single ed è cresciuta in condizione di estrema povertà. Ha cominciato la sua carriera come giornalista, ma il suo grande carisma l’ha lanciata verso la carriera di conduttrice di talk show. Il suo “Oprah Winfrey Show” è diventato ben presto uno dei programmi più seguiti dal popolo americano.

 

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.