Ingv, «nuove scosse
conseguenza del 24 agosto»

Il sismologo dell'INGV spiega le cause
e le conseguenze del terremoto di ieri

«Come la gran parte delle sequenze sismiche della catena appenninica, è possibile che vi sia un prolungato sciame», spiega Antonio Piersanti, sismologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) ai microfoni di Lumsanews «Sin dall’inizio dei fenomeni ad Amatrice, abbiamo detto che ci sarebbero state ulteriori piccole scosse, ma che purtroppo non si possono escludere altre più intense».

È probabile che il recente sisma abbia creato nuove fratture nella zona sismogenica. «Dal 24 agosto registriamo centinaia di scosse piccole», prosegue Piersanti. Quando ci sono fenomeni violenti è possibile che parti ampie della faglia, che non aveva partecipato al precedente sisma, diano nuova energia. Una nuova frattura che si è rotta e che ha dato ulteriore energia ai fenomeni sismici dell’Italia centrale.

I terremonti ancora non si possono prevedere. «Al momento siamo molto lontani da poter fare previsioni», spiega Piersanti. «L’unico strumento utile è la prevenzione. Anche se non è il nostro compito, dedichiamo le nostre energie anche sul fronte dell’informazione. Siamo in continuo contatto con le autorità pubbliche e le informiamo in tempo reale. Fenomeni di questo genere hanno un grande impatto mediatico».

La scossa di ieri notte è stata avvertita anche a Roma. «In italia siamo abituati a situazioni costruttive fatiscenti», conclude il sismologo. «Abitazioni a Roma al limite della decenza costruttiva non subirebbero i danni provocati in Umbria e nelle Marche. In situazioni anche al limite della normalità, non ci dovrebbero essere problemi nella Capitale».

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.