Ladispoli, ricavi milionariper due enti culturali La Finanza scopre la truffa

Svolgevano una vera attività di lucro assunti anche 17 lavoratori in nero

Risultavano come associazioni culturali, ma in realtà la loro era un’attività con veri e propri scopi di lucro. La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Roma ha scoperto la truffa allo Stato perpetrata da due imprese con sede a Ladispoli. Erano concessionarie di alcune aree demaniali, sulle quali erano presenti delle strutture attrezzate per il campeggio, con bar e ristorante annessi. È stato accertato però che vi poteva avere accesso chiunque e non soltanto i soci, senza l’osservanza di particolari formalità. Dall’analisi dei conti correnti bancari e postali dei due enti, i finanzieri hanno notato un giro d’affari di circa cinque milioni di euro. Ricavi assenti dalle dichiarazioni presentate dalle associazioni al fisco italiano. Tramite tale espediente, stando ai dati diffusi dalle Fiamme gialle, gli enti hanno risparmiato il versamento di quasi un milione e mezzo di euro di imposte dirette, evadendo l’IVA per 185mila euro. Il reddito imponibile, inoltre, veniva ulteriormente abbassato tramite l’utilizzo di fatture false e l’assunzione di 17 lavoratori in nero.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.