Il giornalista della Stampa Domenico Quirico ritratto a Lampedusa. ANSA/ANTONELLO NUSCA

Libano, sequestro Quirico arrestato il mandantein auto al confine con Siria

È un leader jihadista legato all'Isis L'inviato de La Stampa rapito 4 anni fa

Il mandante del sequestro di Domenico Quirico, giornalista de La Stampa, avvenuto nel 2013 in Libano, è stato finalmente catturato. Le forze di sicurezza di Beirut hanno infatti arrestato Obeida al-Hujeiri, membro di spicco di diverse formazioni terroristiche coinvolte nella guerra civile in Siria. È sospettato di essere stato l’ideatore del rapimento del giornalista italiano e dell’insegnante belga Pierre Piccinin, avvenuto ad aprile 2013 al confine tra Siria e Libano. Sulla sua testa pendevano più di venti mandati di cattura, a testimonianza della centralità della sua figura prima all’interno dell’Armata siriana libera e poi di al-Qaeda e Isis.

La sua cattura è avvenuta in una città vicina al confine, Ersal, durante le operazioni militari per liberare il Qalamoun occidentale. Obeida guidava un’auto, senza documenti e con a bordo armi e proiettili. Stando a quanto riferito da alcune fonti giornalistiche libanesi, l’uomo avrebbe subito confermato la sua identità e confessato alcuni reati. È accusato di aver partecipato in prima persona all’uccisione di soldati e civili siriani e libanesi, oltre all’invasione nel 2014 della cittadina di Ersal.

Nell’aprile del 2013, secondo le stesse fonti citate da La Stampa, Obeida fu la mente del rapimento di Quirico e Piccinin, individuati da lui e dai suoi uomini subito dopo che dal Libano erano entrati in Siria per raccontare come l’opposizione al governo affrontava la guerra civile. La loro prigionia durò 152 giorni, fino all’8 settembre. Un’esperienza dai contorni drammatici raccontata poi ampiamente dall’inviato sulle colonne del quotidiano torinese. Ora è arrivata la cattura di colui che, nonostante non si siano mai visti personalmente, è responsabile di averlo portato “all’estremo delle notti, dove non c’è più nessuno, nient’altro che i minuti che passano”. Lo stesso Quirico, oggi, ha voluto manifestare tutti i suoi interrogativi sulle reali motivazioni del sequestro: “Ti disprezzo, Obeida. Il disprezzo è più che l’odio. Si disprezzano solo i vili”.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.