Il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, durante la conferenza stampa in occasione della presentazione delle liste dei candidati alle prossime elezioni politiche, Roma, 27 gennaio 2018. ANSA/FABIO FRUSTACI

Liste elettorali pronteoggi la consegna dei nomitra esclusioni e polemiche

Alle 20 il termine per la presentazione Pd, fuori Cuperlo. A destra c'è Razzi

Nelle segreterie dei partiti sono ore roventi. Le ultime per effettuare le correzioni finali, mediare con gli alleati o sanare i contrasti scaturiti dalle prime assegnazioni. Scadrà infatti alle 20 il termine per la consegna delle liste definitive. Quelle contenenti tutti i nomi che correranno nei collegi in Italia e nelle circoscrizioni estere. È l’ultimo passo preliminare prima che la campagna elettorale entri nel vivo. Ma non mancano le polemiche nei vari schieramenti: tra accuse di spartizione dei seggi ed esclusioni eccellenti, anche sui giornali affiorano malumori e critiche. Soprattutto nell’area dem.

Il Pd. Dopo una travagliata direzione nella notte tra venerdì e sabato, Matteo Renzi ha presentato le liste ufficiali. “È la squadra migliore per vincere”, ha affermato cercando di smorzare i contrasti interni. Al momento del voto, infatti, le minoranze si sono astenute. Il leader è stato accusato di aver dato precedenza ai suoi fedelissimi, data la drastica riduzione di seggi prospettata dagli ultimi sondaggi. E anche di non aver rispettato le quote rosa concordate. Andrea Orlando ha manifestato la sua irritazione per l’esclusione di Nicola Latorre, Enzo Amendola e Andrea Manciulli. Gianni Cuperlo ha rinunciato al suo collegio di Sassuolo. Anche il ministro dell’Interno Marco Minniti sembra non aver gradito alcune scelte.

Il centrodestra. Nelle file di Forza Italia il tormentone delle ultime ore è stato Antonio Razzi. Il senatore, grande escluso della vigilia, è stato alla fine ripescato e correrà nella circoscrizione estero. Ma anche nel partito di Silvio Berlusconi sono previste esclusioni importanti: Giulio Tremonti, Franco Carraro, Domenico Scilipoti. Un gioco di incastri coordinato anche dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, a Roma per mediare con Fratelli d’Italia e Lega. Salvini all’ultimo ha scelto di candidare anche il fondatore, Umberto Bossi. Ma in molte regioni c’è ancora da lavorare: sono tanti infatti i dirigenti locali che hanno protestato per i troppi nomi imposti dal vertice.

Il M5S. Tra i 5 Stelle, sta emergendo in questi momenti la rosa dei nomi ufficiale. Il candidato premier Luigi Di Maio correrà per l’uninominale ad Acerra, collegio che comprende anche la sua città natale, Pomigliano D’Arco. Il leader ha fatto scudo su eventuali contrasti sorti dopo la compilazione delle liste. E, forte dei pronostici dei sondaggi, ha sottolineato la differenza tra il Movimento e gli avversari: “Per gli altri la composizione delle liste è stata un’esperienza devastante, e cito Matteo Renzi. Per noi è stata un’esperienza entusiasmante: è una squadra incredibile”.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.