L’Italia spinge Ue e Onu verso una missione militare nelle acque del Mediterraneo

 

Oggi nella prima riunione dell’anno del Consiglio di Sicurezza dell’Onu a New York, Federica Mogherini, alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, proverà a convincere i delegati degli altri Paesi membri a sostenere un deciso cambio di rotta nella strategia europea e dell’Onu contro i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo.

L’Italia avrebbe pronta una risoluzione, nell’ambito della politica di sicurezza e difesa UE, che prevede un rafforzamento dell’intero dispositivo militare  nelle acque a sud del Canale di Sicilia. I dettagli del documento strategico elaborato dall’Italia verranno presentarti tra oggi e mercoledì a New York e Bruxelles. Sarà la Gran Bretagna a illustrare i particolari della missione appoggiata anche da Francia, Spagna e Lituania. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sta facendo pressione sugli altri undici paesi membri non permanenti al  Consiglio di Sicurezza Onu per far approvare la nuova risoluzione. Nelle settimane passate il governo Italiano ha lavorato in questo senso anche ai meeting internazionali di Pechino con Matteo Renzi e a Washington con la Mogherini, per convincere Usa, Cina e Russia  ad autorizzare in seduta comune azioni militari UE sulla costa Libica oltre a nuove regole per l’accoglienza e la redistribuzione dei migranti in Europa.

La nuova agenda per l’immigrazione sponsorizzata dal presidente della Commissione Europea, Jean Claud Junker, prevede l’introduzione di un sistema di quote obbligatorie per gli Stati membri dell’Ue secondo il principio di “dovere  di accoglienza”.  L’algoritmo di redistribuzione dei richiedenti asilo dovrebbe basarsi sul calcolo del Pil, sulla densità di popolazione per chilometro quadrato, sul tasso di disoccupazione e sulla popolazione straniera residente negli Stati membri.

Questo il punto più controverso nella ricerca di un accordo comune. Gli Stati dell’ Est Europa e  i Paesi Baltici si oppongono con decisione a questa necessità pretendendo di decidere in proprio il numero di asili da concedere. Qual ora la linea italiana dovesse passare verranno poste sotto osservazione di delegati UE le nostre procedure di identificazione, accoglienza e approvazione delle richieste per porre rimedio alle attuali falle nell’emergenza sbarchi.

Emanuele Bianchi

Emanuele Bianchi

Nasce in Toscana, ma vive da molti anni nella Capitale. Nel 2011 si laurea alla"La Sapienza" in Linguaggi e tecnologie del giornalismo e dell'informazione. Tesi in storia contemporanea, relatrice prof.ssa Simona Colarizi. Pubblicista dal 2006, collabora come cronista per varie testate cartacee occupandosi di sport, inchieste, politica, economia, costume e società. Tifoso viola, appassionato di calcio e di sport motoristici sogna di occuparsi di cronaca sportiva.