Abitanti del palazzo lavorano per liberare la zona dai detriti lasciati dalla violenta ondata di maltempo di ieri, a Livorno, 11 settembre 2017. ANSA/ALESSIO NOVI

Maltempo a Livornosi cercano i due dispersi scontro sindaco-Regione

Procura, inchiesta per disastro colposo Galletti: "Manca centro meteo nazionale"

Cade ancora una leggera pioggia mentre dall’alba proseguono anche in mare le ricerche dei due dispersi a Livorno. Sono passate più di 24 ore dal fortissimo temporale che ha sorpreso la città toscana nella notte tra sabato e domenica e che ha causato sei morti. La tempesta è ormai alle spalle e si dirige verso Sud.

L’allerta meteo è stata declassata da arancione a gialla. Ma a preoccupare adesso sono le condizioni della città: strade chiuse, piene di fango, da liberare al più presto. Anche per facilitare il ritrovamento di Martina Bachini, 34 anni, il cui marito è stato tratto in salvo ieri nel torrente Ardenza, e Gianfranco Tampucci, 67 anni.

Il bilancio delle vittime ha i contorni della tragedia. Sono sei le persone rimaste uccise, tra cui una famiglia sorpresa dall’acqua nel seminterrato della sua villetta: i genitori, il figlio di quattro anni e il nonno, che ha fatto in tempo a strappare dal fango solo la nipotina di due anni, hanno perso la vita. Un morto anche a Montenero, sulle colline, mentre il corpo di un 64enne è stato ritrovato in via Sant’Alò. Pare invece che l’incidente stradale che ha ucciso un’altra persona non sia collegato al maltempo.

Abitanti del palazzo lavorano per liberare la zona dai detriti lasciati dalla violenta ondata di maltempo di ieri, a Livorno, 11 settembre 2017.
ANSA/ALESSIO NOVI

I soccorsi. Sono intervenuti mezzi navali di superficie e subacquei della Guardia costiera e dei Vigili del fuoco, compresi un elicottero della base di Sarzana e dei sommozzatori. Scandagliato lo specchio di mare davanti al litorale sud di Livorno, dove si ipotizza che i corpi possano essere stati trascinati dalla piena del torrente Ardenza. Mentre sono arrivati soccorsi da tutta la regione e da diverse parti d’Italia, il numero di richieste di aiuto continua a salire.

Stato di calamità. La procura di Livorno ha aperto un’inchiesta per disastro colposo, mentre il Comune sta predisponendo alcune ordinanze di divieto di balneazione in mare su tutto il litorale nelle aree urbanizzate, visto che la piena dei torrenti ha interessato anche le infrastrutture fognarie. Il sindaco ha chiesto al governo di dichiarare lo stato di calamità per Livorno e Collesalvetti. Il Comune ha inoltre smentito le voci su una possibile interruzione del servizio idrico. Il gestore, Asa, ha confermato che l’acqua sarà erogata regolarmente.

La polemica. Ancora in corso la conta dei danni, che secondo il sindaco di Livorno Filippo Nogarin sarebbero stati meno ingenti se dalla Regione fosse giunta una corretta segnalazione di allerta, con un bollino rosso e non arancione. Enrico Rossi, governatore della Toscana, ha però difeso la decisione dei suoi tecnici. Sulla polemica è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, impegnato in un vertice nella sede della Sala operativa provinciale integrata di Livorno. Il ministro auspica la creazione di un centro meteo nazionale, oggi affidato invece dalla Costituzione alle regioni: “Un errore grave – ha spiegato – perché avere delle linee guida nazionali rafforzerebbe il sistema”. Un problema che “il governo si sta ponendo da tempo”.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.