Un museo a Milano per renderlo immortale, imbrattato nella notte con scritte riprovevoli. Carlo Maria Martini domani, 15 febbraio, avrebbe compiuto 90 anni. In occasione dell’anniversario della nascita il cardinale, scomparso il 31 agosto 2012, verrà ricordato nel capoluogo lombardo con numerosi eventi e iniziative. Per chiamarlo “santo” bisognerà attendere ancora le lunghe burocrazie vaticane, ma per entrare nel cuore della gente ci ha messo poco, e non gli sono servite canonizzazioni. Nato a Torino nel 1927, Martini guidò la Diocesi Ambrosiana negli anni bui del terrorismo.
Per onorare la memoria del cardinale nel capoluogo meneghino sono stato organizzati concerti e mostre. L’attestato di stima più significativo, però, sarà l’intitolazione del Museo Diocesano, creato e voluto proprio dallo stesso Martini ben 16 anni fa, alla presenza dell’arcivescovo Angelo Scola, del sindaco Giuseppe Sala e del presidente della Regione Roberto Maroni.
Tutto era pronto per la cerimonia, ma gli atti di vandalismo delle ultime ore potrebbero mettere la manifestazione a rischio. La facciata del museo, infatti, è stata oggetto di atti vandalici. Uno sgarbo, un’offesa alla memoria o soltanto un episodio isolato ascrivibile all’idiozia di pochi? La risposta potranno darla solo le indagini. La polizia intanto è già in possesso delle immagini registrate dalle telecamere presenti nelle zona. Gli operai sono al lavoro per rimuovere le scritte. Le possibilità che la cerimonia venga annullata sono esigue: si cercherà di rispettare la ricorrenza del 15 febbraio, ma gli slogan dipinti sull’entrata del Museo mettono in serio imbarazzo la Curia.
