Mobilità a basse emissioniIl direttore dell'Isfort“frenare l'uso delle auto"

Il car sharing non sembra funzionare “meglio elettrico e trasporto pubblico"

Dottor Carminucci qual è la sua opinione riguardo alle auto elettriche?

“Lo scenario dell’elettrificazione dell’automobile è interessante e promettente per tante ragioni: oltre alla riduzione delle emissioni, si potrebbero abbattere i costi di utilizzo dell’auto. Non c’è più l’uso dell’olio per il motore, per esempio. Si deve fare però un bilancio energetico su tutto il ciclo produttivo delle auto elettriche e sulle questioni più legate all’effettiva comodità e viabilità.”

 

Ritiene che l’Italia sia pronta al cambiamento dalle auto a benzina ai veicoli elettrici?

“Negli ultimi anni c’è stato un forte ritorno di attenzione sull’elettrico anche in termini di investimenti, pubblici e privati. Pubblici perché c’è un piano nazionale sull’infrastruttura di ricarica elettrica, che sta trovando delle progressive applicazioni regionali. Questo comporterà un ampliamento significativo dell’economia di ricarica. Uno scenario che prima sembrava impensabile oggi invece è una prospettiva praticabile.”

 

Con il car sharing si tenta di ridurre il parco automobili, incentivando la persona a non utilizzare il proprio veicolo. Un progetto che funziona?

“È un mercato molto di nicchia. Il 95% del mercato del car sharing è possibile solo a Roma, Torino, Milano e Firenze. Gli operatori privati non sono interessati a entrare nei mercati con meno di due o trecento mila abitanti. Quindi è una soluzione di trasporto che resta relegata alle aeree di media o grande dimensione.  C’è una cultura e uno stile degli italiani che non invoglia ad investire.”

 

Qual è la strategia giusta per una mobilità a basse emissioni?

“Se guardiamo a tutto il territorio, non bisogna lasciare indietro il trasporto pubblico, collettivo sia su gomma che su ferro, che sta vivendo invece un’attenzione un po’ ridotta. Si potrebbe puntare molto per gli spostamenti a breve distanza anche sui mezzi non motorizzati. In particolare percorsi a piedi su corto raggio e in bicicletta fino a 3,5 km possono essere un’eccellente alternativa alle automobili. Occorre disincentivare l’utilizzo delle automobili.”

 

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.