Un momento dell'operazione durante la quale la Polizia ha eseguito una serie di perquisizioni nei confronti di leader ed esponenti del Movimento dei Forconi in diverse parti d'Italia, in un fermo immagine del video della Polizia di Stato, 22 marzo 2017. Gli uomini delle Digos, coordinati dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, sono entrati in azione a Ascoli, Campobasso, Como, Firenze, Latina, Roma, Taranto e Treviso. Le perquisizioni sono scattate nei confronti di coloro che hanno manifestato l'intenzione di attuare "l'Ordine di cattura popolare", un documento messo a punto da alcuni degli indagati e definito "fortemente istigatorio" dagli investigatori, nel quale si invitano i cittadini ad arrestare tutti i parlamentari, gli esponenti del governo e il presidente della Repubblica. ANSA/ POLIZIA DI STATO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Movimento dei Forconibloccarono un deputatoscattano le perquisizioni

Operazioni della Digos in tutta Italia il leader Calvani "Era una provocazione"

Dalle aggressioni alle perquisizioni il passo è breve. Da stamattina gli uomini della Polizia di Stato stanno perquisendo leader ed esponenti del Movimento dei Forconi. Le operazioni della Digos sono in tutta Italia: Ascoli, Campobasso, Como, Firenze, Latina, Roma, Taranto e Treviso sono le principali città al centro dell’attenzione degli inquirenti.

Il capo di accusa per i rappresentanti del Movimento sarebbe l’“ordine di cattura popolare”. Il fantomatico documento – pubblicato nel blog dei forconi il 29 dicembre 2016 – che invitava il popolo ad arrestare i parlamentari della Repubblica, i rappresentanti del governo e il Presidente della Repubblica. Tutti i soggetti politici considerati dal Movimento «abusivi, in quanto nominati da governi abusivi»

Un’istigazione iniziata lo scorso 14 dicembre con l’aggressione al parlamentare di Forza Italia Osvaldo Napoli davanti a Montecitorio. In quell’episodio fu indispensabile l’intervento delle forze dell’ordine, che portò alla denuncia di 14 persone. E oggi i responsabili sono finiti tra i destinatari delle perquisizioni della polizia.

A difendere i responsabili ci pensa lo stesso leader del MdF Danilo Calvani, che ha indetto per oggi a Latina una conferenza stampa «per fare chiarezza e capire chi sono alcune persone coinvolte nell’operazione». «Ci processino pure, ma ci dicano se la sentenza della Consulta è giusta o no – afferma Calvani –. Mi hanno sequestrato il computer per cercare qualcosa di eversivo. Siamo stati noi a presentare le denunce in varie Procure d’Italia contro i politici, che occupano abusivamente il posto dopo la sentenza della Consulta. La nostra era una provocazione e ci aspettavamo una reazione simile. Quello che ci viene contestato è che non possiamo sostituirci allo Stato».

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.