Nek, Max Pezzali e Francesco Renga in una foto diffusa in occasione della presentazione di "Nek, Max Rega, il tour" da gennaio 2018 nei palasport italiani e dell'uscita in radio del singolo 'Duri da battere'. 11 settembre 2017. ANSA/ US PAROLE E DINTORNI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Nek, Pezzali e Renga annunciano un tour nei palazzetti italiani

Ognuno canterà i brani degli altri Max: "Dopo anni servono nuovi stimoli"

«La parola chiave è condivisione». È molto chiaro Filippo Nerviani, in arte Nek, nel descrivere il suo nuovo progetto musicale al Corriere della Sera. Non tutto suo, ma da condividere con Max Pezzali e Francesco Renga. I tre hanno deciso di unire le forze, per un tour che dal 20 gennaio attraverserà tutta Italia.

I motivi– «Dopo così tanti anni di carriera servono nuovi stimoli» aggiunge l’ex cantante degli 883. Forse sta qui la ragione di questa scelta. Tutti e tre infatti sono freschi di album. Pezzali con “Astronave Max New Mission 2016”, Nek e Renga rispettivamente con “Unici” e “Scriverò il tuo nome”. Ognuno canterà i successi dell’altro, come se sul palco non ci fossero tre cantanti, ma uno solo.

Valido progetto– Di collaborazioni tra artisti italiani in questi anni se ne sono viste molte, dai Capitani Coraggiosi (Morandi e Baglioni) a quella tra J-Ax e Fedez. Pezzali, Renga e Nek affondano le radici nello stesso sottobosco musiclae, quello degli anni Novanta. Con declinazioni diverse, certo, ma in fondo con la stesso target anagrafico di pubblico. Nek rappresentava il pop italiano da esportazione (soprattutto in Spagna), Pezzali cantava la provincia, Renga aveva la bella voce del solista.

Ipotesi stadiDando un rapido sguardo al tour, ci si accorge subito che non ci sono date né a Milano né a Roma. Altro particolare è la mancanza di concerti nella settimana del festival di Sanremo. A tal proposito Nek non si nasconde. «Tutto quello che riguarda il Festival, ha già il nostro sì». L’ambizione non manca, resta solo da capire se questa unione rappresenti la voglia di sperimentare delle novità o sia una scelta obbligata per non imboccare la via di un fisiologico declino.

Fabio Simonelli

Nato a Varese il 5/10/1993, ha frequentato il liceo classico ed è laureato in lettere moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Parla correttamente quattro lingue, e nel 2016 ha completato la sua formazione con un’esperienza all’estero alla UBA (Universidad de Buenos Aires).