Ordinamento penitenziariola riforma Orlandoin Consiglio dei ministri

Tra i punti: più misure alternative e tutela del diritto all'assistenza

Si è riunito questa mattina, a Palazzo Chigi, il Consiglio dei ministri, pronto a varare la riforma dell’ordinamento penitenziario voluta dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Il provvedimento – o meglio, un decreto attuativo dell’esecutivo – torna nuovamente in Consiglio, dopo aver raccolto i pareri espressi dalle commissioni di Camera e Senato. E proprio in Senato, la commissione Giustizia aveva proposto modifiche in senso restrittivo.

La riforma dell’ordinamento delle carceri prevede alcune importanti modifiche. Innanzitutto, l’ampliamento dell’ambito di operatività delle misure alternative al posto della detenzione. Un altro punto cruciale è l’eliminazione degli automatismi che impediscono l’individualizzazione del trattamento rieducativo e la differenziazione dei percorsi penitenziari in base al tipo di reato commesso e alla personalità del condannato.

Nel provvedimento, inoltre, sono elencati i criteri relativi all’esecuzione della pena detentiva, che concedono diverse libertà: dall’incremento delle opportunità di lavoro alla valorizzazione del volontariato, dal mantenimento delle relazioni familiari anche attraverso l’utilizzo di collegamenti audiovisivi, alla tutela del diritto all’assistenza sanitaria (equiparate infermità fisica e psichica). Sono menzionati, poi, una maggiore integrazione dei detenuti stranieri, la tutela delle donne – soprattutto delle detenute madri – e il rafforzamento della libertà di culto.

A favore della riforma sono l’associazione Antigone, che difende i diritti dei carcerati, e Magistratura Democratica, che ha sostenuto l’urgenza del provvedimento. Dubbi, invece, sono stati espressi da singoli magistrati e dal sindacato degli agenti, Uilpa.

Rossella Melchionna

È nata ad Ariano Irpino (AV) il 17/11/1991. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale presso l’Università degli studi di Salerno, collabora con due testate cartacee, "Segnocinema" (bimestrale di teoria e critica del cinema) e "Il Mattino" (quotidiano, edizione Avellino).