I laburisti inglesi
rilanciano la carta Corbyn
per la rinascita del partito

La popolarità del "rosso"
per sconfiggere i conservatori

Rilanciare Corbyn “il rosso” alla guida del partito laburista. Secondo The Guardian è questa la  linea politica del partito di sinistra per il prossimo anno. Un Corbyn condottiero in grado di cavalcare l’ondata populista dopo la Brexit, sfruttando, però, i voti di sinistra. L’obiettivo è uno solo: raggiungere il distacco con i conservatori. Finora sono 14 i punti percentuali che separano i laburisti dai Tory e, quindi, la scalata sarà tutta in salita.

Per raggiungere lo scopo i laburisti hanno in mente un Jeremyn Corbyn rinnovato. A cambiare saranno i toni politici, più duri e rivolti alla pancia del paese, mentre i temi della politica saranno incentrati sulle diseguaglianze sociali. Corbyn sarà molto più presente nel panorama mediatico e il suo lavoro verrà accompagnato da una squadra di consulenti politici.

 «Abbiamo bisogno di inquadrare una discussione sulla Gran Bretagna, sul suo passato, presente e futuro – e lo faremo in maniera regolare», ha dichiarato Jon Trickett, coordinatore elettorale del partito. «Il labour party sta perfezionando il suo messaggio e vuole accelerare i lavori  per arrivare a una possibile elezione anticipata».

Corbyn sembra essere la carta giusta per i laburisti. Dopo aver vinto per la seconda volta le primarie a settembre, il capo del Labour non sembra avere oppistori all’interno del partito. Anche se un’analisi in autunno di Politico aveva considerato la pozione del leader scomoda per i labouristi moderati. Un cambiamento di rotta, quindi, sembrerebbe guidare il partito di sinistra. Gli esperti politici parlano di una “svolta Corbyn” legata alla possibile caduta del governo May in primavera, a causa della mancata attivazione dell’articolo 50 valido per l’uscita del Regno Unito dall’Ue.

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.