Paura attentato a Bruxellesfermata auto sospettaall'interno bombole di gas

Il conducente era radicalizzato legami con il kamikaze del 22 marzo

È ancora alto l’allarme terrorismo a Bruxelles. Ieri la polizia ha fermato un camioncino sospetto nell’area di Saint-Gilles, sobborgo meridionale della capitale belga. Secondo quanto riferito dalla portavoce della polizia alla televisione Rtbf l’auto aveva superato due semafori rossi a tutta velocità. Di fronte all’ alt e al controllo delle forze dell’ordine il conducente non ha voluto aprire il bagagliaio.  All’interno dell’abitacolo sono state trovate due bombole di gas, prove sufficienti a far scattare l’allarme.

La zona limitrofa, le case e i negozi vicini al ritrovamento sono stati  evacuati. Per la sicurezza dei cittadini si è deciso di chiudere anche la metropolitana. Ed è stato chiesto subito l’intervento degli artificieri, che lavorano nella zona di Porto de Halle, nel comune di Saint-Gilles. I testimoni hanno sentito tre detonazioni, che la polizia ha poi confermato essere le operazioni degli artificieri.

Il conducente era radicalizzato. Nelle ricerche della polizia è emerso un dettaglio che fa tremare la sicurezza del Paese. Il conducente è in realtà un giovane radicalizzato. Il ragazzo, classe 1989, sarebbe un amico intimo di Najiim Laachraoui, il kamikaze fattosi saltare in area il 22 marzo dello scorso anno nell’aeroporto della capitale belga Zaventem, nonché artificiere degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015. Lo rivela la versione online del quotidiano Derniere Heure.  Il giovane aveva diversi precedenti per terrorismo: un arresto nel 2014 e una condanna nel 2016 per affiliazione con la cellula Zerkani, che prende il nome da un reclutatore di terroristi. A distanza di un anno dai tragici avvenimenti del 22 marzo, che causarono 32 morti e 162 feriti, torna la paura attentati.

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.