Un fermo immagine tratto da un video della polizia mostra gli agenti durante un'operazione contro la pornografia infantile a Firenze, 14 novembre 2016. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY

Pedopornografia su Internet la metà dei bambini abusatiha meno di dieci anni

Il rapporto Unicef fotografa l'infanzia Gli accessi al web under 25 sono il 71%

Su internet un utente su tre è un bambino. Eppure è stato fatto “troppo poco” per proteggere i più piccoli dai pericoli del mondo digitale e per aumentare il loro accesso a contenuti sicuri. Ma soprattutto c’è ancora tantissimo da fare per quello che riguarda gli episodi di violenza che subiscono e vengono diffusi via internet.

È uno studio dell’Unicef a descrivere il quadro: il 53% dei bambini abusati e sfruttati per produrre contenuti pedopornografici su internet ha 10 anni o meno. Un dato spaventoso pubblicato dell’Unicef nel rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo 2017: Figli dell’era digitale”, ma che rimane inferiore ai dati raccolti nel 2015. Nella realtà digitale la classe di età tra i 13 e i 25 anni è la più numerosa: circa il 71% di chi è connesso a Internet è un giovane. Il numero di immagini di bambini dagli 11 ai 15 anni è passato dal 30% del 2015 al 45% nel 2016. Dall’indagine emerge che 9 volte su 10 a cercare questo genere di materiale siano computer localizzati in Canada, Francia, Olanda, Russia e Usa: il 60% era ospitato su server situati in Europa e il 37% in Nord America.

La tecnologia digitale può offrire benefici ai bambini più svantaggiati, aumentando il loro accesso alle informazioni. Tuttavia il rapporto rileva che milioni di ragazzi stanno perdendo questa opportunità: circa un terzo dei giovani del mondo non sono online, aggravando le disuguaglianze e riducendo la capacità dei bambini di partecipare a un’economia sempre più digitale. Esiste anche un divario di genere. A livello globale, nel 2017 ha usato internet il 12% in più degli uomini rispetto alle donne. All’India la maglia nera di questo primato: meno di un terzo degli utenti di internet sono donne.

William Valentini

Si laurea in Scienze Politiche con una tesi sullo sviluppo delle politiche sportive in Urss. Considera lo sport una manifestazione sociale, non una mera competizione. Ha collaborato con diverse testate on line e con la rivista Ama Roma, raccontando i club sportivi romani. Adesso scrive su Crampi Sportivi.