Regionali 2014 a Bologna
Scandalo firme sul M5S
Quattro grillini indagati

L’accusa è di raccolta irregolare delle firme
Beppe Grillo vara il collegio dei probiviri

Una nuova bufera sembra essersi scatenata sul Movimento 5 Stelle. Dopo le vicende di Palermo, anche a Bologna, secondo la Procura, ci sarebbero state delle presunte irregolarità nella raccolta firme. L’occasione è stata la campagna per le elezioni regionali del 2014. Sono indagati quattro esponenti del Movimento: Marco Piazza, vicepresidente del consiglio comunale, molto vicino al capogruppo M5S al Comune Massimo Bugani; Stefano Negroni, dipendente comunale; Tania Fioroni e Giuseppina Maracino, militanti che avrebbero partecipato attivamente alla raccolta firme. Secondo l’accusa, le firme sarebbero state raccolte anche fuori regione. L’indagine è stata avviata dopo la segnalazione di due ex attivisti pentastellati, inoltrata subito dopo le regionali.

I diretti interessati hanno assicurato che la loro raccolta “è sempre stata collegiale”. Massimo Bugani ha dichiarato la sua totale fiducia sull’onestà di Piazza, che a sua volta sta riflettendo se autosospendersi in attesa di chiarire la questione. Nella serata di ieri, poi, Beppe Grillo ha annunciato la votazione del collegio dei probiviri, che avrà facoltà di disporre la sospensione cautelare dell’iscritto. “Chi sbaglia va via” – ha detto il leader del Movimento.

Firme false a Palermo, anche le regionali sotto indagine. Nuove notizie sullo scandalo delle firme false per le amministrative di Palermo del 2012, partita proprio in seguito alla segnalazione del PD e ad un’inchiesta della trasmissione Le Iene. Stamattina Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito democratico di Palermo, ha fatto sapere “esiste il fondato sospetto che anche la presentazione delle liste per le elezioni regionali dello stesso anno siano state inquinate da falsificazioni”. Secondo Miceli, analizzando la documentazione presentata dall’onorevole Loredana Lupo per la candidatura a deputato regionale nella lista del Movimento 5 Stelle, si possono notare discrepanze nelle firme sull’atto tali da legittimare il sospetto che non siano apposte dalla stessa persona. “Se ciò fosse confermato, saremmo dinanzi ad un caso di firme false anche per le regionali del 2012, che ci obbligano a verificare anche le successive nazionali del 2013”.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.