Riforma elettoraleCeccanti: "Migliorativarispetto al sistema vigente"

Il costituzionalista sulla fiducia "Bisognava scegliere il male minore"

Oggi alla Camera si vota la questione di fiducia posta dal Governo Gentiloni sulla nuova legge elettorale, il Rosatellum bis. La scelta dell’esecutivo ha fatto infuriare i partiti contrari alla riforma, come il Movimento Cinque Stelle ed Mdp. Per Alessandro di Battista «solo Mussolini osò tanto», mentre Giuliano Pisapia di Campo Progressista ha parlato di un «grave strappo». Abbiamo raccolto l’opinione del costituzionalista ed ex senatore Stefano Ceccanti. In coda il sonoro dell’intervista integrale.

Come valuta la scelta del Governo di porre la questione di fiducia?

«Bisognava scegliere il male minore: o porre la fiducia per arrivare a questa legge elettorale o andare a votare con le leggi uscite dalle sentenze della Corte. Evidentemente per il Governo il male minore era fare la riforma elettorale».

Come valuta il contenuto del Rosatellum bis?

«Questa legge secondo me è migliorativa rispetto a quelle vigenti, e quindi forse è valso la pena ricorrere alla fiducia. Si può non essere d’accordo politicamente, ma non si può dire che si tratta di un colpo di Stato. La nuova legge migliora infatti la rappresentanza al Senato, mentre alla Camera ci sono i collegi uninominali e le liste bloccate corte, come nei principali Paesi d’Europa».

Il Rosatellum bis garantirà la governabilità del Paese?

«Avere la governabilità dopo l’esito del referendum del 4 dicembre e le sentenze della Corte Costituzionale è difficile. Attraverso i collegi uninominali c’è comunque una sovra rappresentazione per le forze che arrivano prime pur non raggiungendo il 40%».

Antonio Scali

Nato in provincia di Reggio Calabria 25 anni fa, ha conseguito una Laurea Triennale alla Lumsa in Lettere Moderne e una Magistrale alla Sapienza in Filologia. Da sempre affascinato dal giornalismo, ha maturato diverse collaborazioni con siti internet, radio e tv occupandosi principalmente di sport.