A handout photo made available by South Korea's Defense Ministry shows a Taurus missile fired from an F-15K fighter jet during the first live-fire drill of the missile in Taean, South Chungcheong Province, South Korea, 13 September 2017. According to reports, South Korea is deploying some 170 of these long-range air-to-surface missiles, brought in from Germany, for precision bombing of facilities in North Korea. The missile fired during the drill flew approximately 400km to reach the target, according to the Air Force. ANSA/SOUTH KOREAN DEFENSE MINISTRY HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Seul, gli Usa simulanobombardamento strategicoMonito a Kim Jong-un

Missile Icbm nelle mani di Pyongyang Dalai Lama: "Necessario il dialogo"

Un bombardamento strategico simulato a Seul per lanciare un segnale alla Corea del Nord. Oggi gli Stati Uniti sono scesi in campo, per un’esercitazione, con quattro jet F-35B invisibili e due bombardieri B-1B: affiancati da quattro aerei sudcoreani F-15K, hanno sganciato bombe inerti su Taebaek per poi rientrare nelle loro rispettive basi, in Giappone e Guam.

Gli Usa, però, sono intenzionati a realizzare un ciclo di manovre navali sulla penisola coreana – insieme alla Marina di Seul – il prossimo ottobre. Per questo motivo, nei giorni a venire, invieranno una portaerei e il relativo gruppo d’attacco. Intanto il ministero della Difesa sudcoreano ha fatto sapere che, a fine mese, si terrà anche un’esercitazione congiunta con americani e giapponesi di allerta sui missili.

Sempre il ministero, in un rapporto al Parlamento, ha sostenuto che Pyongyang è «vicina alla fase finale» di sviluppo di un missile balistico intercontinentale (Icbm). La Corea del Nord potrebbe «effettuare provocazioni addizionali strategiche» con ulteriori lanci di missili, così come si fa spazio la possibilità di un settimo test nucleare.

Le esercitazioni, dunque, sono una risposta a quanto accaduto tre giorni fa, quando un missile intermedio è stato lanciato da Kim Jong-un verso l’Oceano Pacifico, sorvolando il Giappone con una traiettoria di 3.700 km. Ma le manovre dei due stati, oltre a respingere le minacce nucleari e missilistiche nordcoreane, hanno testato la interoperatività e la capacità di operazioni combinate.

«Qualsiasi conflitto umano si risolve con il dialogo, cercando di connettersi con l’altro; altrimenti, se si risponde con rabbia, la controparte risponde con più rabbia» ha sostenuto Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama del Tibet che da Palermo ha fatto sentire la sua voce sulla questione. «Non è possibile risolvere i conflitti con l’uso della guerra. Questo è il secolo del dialogo».

Rossella Melchionna

È nata ad Ariano Irpino (AV) il 17/11/1991. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale presso l’Università degli studi di Salerno, collabora con due testate cartacee, "Segnocinema" (bimestrale di teoria e critica del cinema) e "Il Mattino" (quotidiano, edizione Avellino).