Sindacati divisi su pensioniCisl e Uil con il governoCofferati: "Accordo lontano"

L'ex segretario Cgil a Lumsanews "Il governo ha ignorato diversi punti"

 

Onorevole Cofferati come vede il muro della Camusso e della Cgil sulle misure del governo riguardo alle pensioni?

Il sindacato si è presentato in un incontro con il governo sulla base di un documento unitario in riferimento. E la Cgil ha valutato le risposte della controparte. Mi pare innegabile che le risposte del governo ai temi siano del tutto insufficienti.

Cosa è mancato?

Nei quattro punti che il sindacato aveva chiesto di risolvere due non sono neanche stati affrontati, mi riferisco al tema dei giovani e delle donne. In ogni caso il tema delle pensioni rimane un grande problema aperto anche per il futuro governo. Restano in campo gli squilibri della legge Fornero, che in questi anni si sono accentuati.

Eppure la Cisl e la segretaria Furlan ritengono le misure adeguate. Sembra esserci quindi una spaccatura tra i sindacati le dispiace?

Le divisioni non sono una novità, ma rappresentano comunque un momento difficile. Ora il confronto con il governo è finito. A questo punto ogni sindacato in piena libertà  deciderà  se accettare o  proseguire nella mobilitazione.

Al momento si parla di una lista a sinistra, che avrebbe l’appoggio della Cgil sulla questione delle pensioni e del jobs act. Non rischia di rendere insanabile la frattura tra il Pd e le altre forze politiche?

Credo non ci sia nessun rapporto. La lista a sinistra dovrà costruire un suo programma elettorale che dovrà essere molto diverso a quello del PD. La discontinuità  giustifica il cambio di rotta. E tra gli argomenti in questione rientra il tema previdenziale.

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.