Sky lascia Roma per Milano200 esuberi e 300 trasferitiSala: "Ora tocca alla Rai"

Sindacati sul piede di guerra il sindaco provoca la tv di Stato

E’ ufficiale: Sky lascia Roma e si trasferisce a Milano. L’emittente ha annunciato che sono previsti quasi 200 esuberi e 300 trasferimenti: un tragitto nel corso del quale rischiano di restare a casa 120 lavoratori.

Dopo la chiusura di Almaviva, costata 1666 licenziamenti, la Capitale sta assistendo anche all’abbandono di un altro settore produttivo: Sky ha deciso di concentrare il suo canale legato all’informazione e le altre attività dei settori aziendali nel capoluogo lombardo. Nel piano presentato dall’azienda per la sede romana, come fa sapere il comitato di redazione di Sky Tg24, “emergono 120 esuberi tra tecnici e giornalisti e 300 trasferimenti su un totale di circa 600 dipendenti attualmente occupati nella sede romana”. Il piano è quello i chiudere la sede sulla Salaria, lasciando solo un presidio.
“Questa decisione non è legata a una reale condizione di crisi ma, a nostro avviso, alla precisa volontà aziendale di abbandonare la Capitale”, commentano in una nota la Cgil e la Slc Cgil di Roma e del Lazio.

Beppe Sala, sindaco di Milano, prende la palla al balzo e afferma che il capoluogo lombardo è la capitale dell’informazione e dell’audiovisivo, mandando un messaggio alla tv di Stato. “Mi sembra il momento che la Rai faccia qualcosa in più, dopo tante discussioni, per portare parte dell’informazione a Milano. Mi attiverò, e chiederò anche al Consiglio comunale di fare altrettanto”.

Nel piano di riforma delle news Rai elaborato dal direttore Carlo Verdelli – prima delle sue dimissioni – era previsto il trasferimento del Tg2 a Milano: con la bocciatura della proposta, l’idea sembra tramontata. Ma Milano non si arrende. Nel 2014 si era ipotizzato il trasloco della sede Rai da corso Sempione al sito Expo, una volta chiuso l’evento del 2015, ma anche quel progetto è stato accantonato in fretta.

Se Sky è comunque in crescita, la tv di Stato deve far quadrare i bilanci in profondo rosso. La Rai dovrà attuare un piano per riorganizzare i conti che non tornano, anche per effetto del canone per le famiglie a 90 euro lordi (dieci in meno) e di entrate pubblicitarie attese a 680 milioni. Viale Mazzini non nasconde i suoi sforzi e le sue difficoltà al ministero dell’Economia.

Nancy Calarco

Nasce a Bologna nel 1993. Frequenta la Facoltà di Giurisprudenza di Bologna, laureandosi in Consulente del lavoro e delle relazioni aziendali. Ha studiato inglese a Toronto ottenendo il certificato linguistico IELTS. Ha svolto l’Erasmus Placement a Londra lavorando per una società di consulenza. Appassionata di libri, viaggi e fotografia, estremamente critica e curiosa.