Solidarietà e rock ‘n’ roll. A Reggio Emilia, concerto per 150 mila

A Campovolo 150 mila voci e 300 mila mani che battevano a ritmo di musica. Un vero successo dove ha vinto il sound della solidarietà. L’aeroporto reggiano non è stato solo il luogo del concerto ma ha ospitato tutta l’Italia per un evento unico e all’insegna della condivisione delle difficoltà. Italia loves Emilia, organizzato e voluto fortemente dal rocker italiano Luciano Ligabue, ha visto salire sul palco 13 big della musica italiana a favore della ricostruzione della regione dopo il sisma del 20 maggio. 3,7 milioni di euro il ricavato dalla vendita dei biglietti, a cui si aggiungono i 500mila euro circa raccolti da Sky con la trasmissione live e del backstage in pay per view su Primafila seguiti da 50mila spettatori. Ammonta invece a 30 milioni il numero di quanti hanno ascoltato il concerto in radio, trasmesso a reti unificate. Sul sito italialovesemilia.it verranno aggiornate in tempo reale le strutture realizzate. In poche settimane, 88 mila studenti potranno avere un’aula dignitosa in cui studiare.

Ad aprire il concertone, è stato Zucchero con il suo tono inconfondibile. Nel frattempo le persone continuavano a entrare a scaglioni. Per quattro ore non stop di adrenalina pura, si sono succeduti, emozionati più che mai, Tiziano Ferro, Fiorella Mannoia, Jovanotti, Giorgia, Ligabue e poi ancora Claudio Baglioni, Renato Zero, Nomadi, Elisa, Negramaro e Litfiba. Mancava solo lei, Laura Pausini, impossibilitata a cantare poiché in attesa della sua prima figlia. Ma i suoi fan non mancavano e le facevano comunque onore tenendo con loro palloncini rosa.

Un duetto inaspettato, quello di Fiorella Mannoia e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro,  cantando “Anna e Marco”, ha reso omaggio a Lucio Dalla, scomparso pochi mesi fa. Alla fine, una chiusura corale. I tredici cantanti hanno intonato “A muso duro” di Pierangelo Bertoli, manifesto della forza e perseveranza di una regione che non si arrende. “Affronterò la vita a muso duro – cantavano – un guerriero senza patria e senza spada, con un piede nel passato, e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”. Il padrone di casa, Liga ha poi salutato il pubblico con un appello alla speranza che è riecheggiato per tutta l’Emilia, “Non abbiamo scelta. Dobbiamo per forza pensare che il meglio deve ancora venire”.

Sensazioni uniche che lasciano il segno. Macchine parcheggiate ovunque, fiumane di persone che provenivano da ogni dove, ambulanze e volontari pronti ad aiutare e prestare soccorso. C’erano anche stranieri, forse curiosi o forse desiderosi di contribuire alla ricostruzione di una scuola a Mirandola. Peccato per l’organizzazione. Reggio Emilia era completamente bloccata e molte automobili sono state saccheggiate. Finestrini rotti e macchine aperte, hanno lasciato una brutta sorpresa dopo il concerto per molti spettatori.

Sara Stefanini