European Council President Donald Tusk and EU Commission President Jean-Claude Juncker (unseen) speak at a joint news conference during European Council meeting in Brussels, Belgium, 22 March 2018. ANSA/ARIS OIKONOMOU/POOL

Spia russa, l'Unione europearichiama per consultazionil'ambasciatore a Mosca

Il Cremlino esprime il proprio rammarico Ventitré diplomatici lasciano la Russia

Assume contorni geopolitici sempre più preoccupanti lo scontro tra Russia e Gran Bretagna dopo l’avvelenamento dell’ex spia del Kgb Sergej Skipral e della figlia a Salisbury. Il Consiglio europeo ha deciso di richiamare, ufficialmente per consultazioni, l’ambasciatore dell’Unione in Russia. Secondo quanto si apprende da fonti di Bruxelles, l’ambasciatore dovrebbe restare lontano da Mosca per circa un mese, anche se non è ancora chiaro a partire da quando. Un richiamo che infastidisce il Cremlino. “Naturalmente – ha fatto sapere il portavoce di Putin Dmitri Peskov – siamo rammaricati perché ancora una volta vengono prese decisioni del genere. Noi non sappiamo quali dati abbia presentato la parte britannica quando parlava di Skripal con i suoi colleghi europei. Non sappiamo inoltre cosa abbiano concordato i leader dell’Ue quando hanno parlato del loro appoggio alla Gran Bretagna – continua Peskov – perché la parte russa purtroppo non ha la possibilità di ricevere qualunque informazione dalla fonte principale sul cosiddetto caso Skripal”.

Il Cremlino, dunque, non fa nulla per celare il proprio disappunto. In queste ore, inoltre, stanno lasciando l’ambasciata britannica a Mosca i 23 diplomatici espulsi dalla Russia, in risposta alla stessa misura precedentemente adottata da Londra. L’Unione europea, intanto, fa quadrato contro Mosca e sceglie la linea dura: i ventotto Paesi membri, dichiara in un tweet il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk “concordano con il governo del Regno Unito sul fatto che è altamente probabile che la Russia sia responsabile dell’attacco a Salisbury e che non vi è altra spiegazione plausibile”. Una presa di posizione netta che, secondo quanto riporta il Financial Times, potrebbe spingere cinque Paesi (Francia, Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania) a espellere congiuntamente dei diplomatici russi.

Accuse che la Russia rispedisce nuovamente al mittente, questa volta tramite il Ministero degli Esteri: “Le parole usate dal Consiglio europeo costituiscono un’accusa infondata contro di noi. La disponibilità di Bruxelles a essere d’accordo con la teoria britannica delle circostanze dell’incidente di Salisbury – prosegue il dicastero – può essere solo spiegata con il desiderio di sostenere la premier britannica Theresa May, che si trova in una situazione difficile”. “La Gran Bretagna spinge i Paesi europei verso lo scontro”, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, mentre dall’altro fronte la May esulta dopo la decisione del Consiglio europeo: “La minaccia russa non conosce confini ed è chiaro che Mosca sta sfidando i valori che condividiamo, ma noi dobbiamo restare uniti nel difenderli”.

Antonio Scali

Nato in provincia di Reggio Calabria 25 anni fa, ha conseguito una Laurea Triennale alla Lumsa in Lettere Moderne e una Magistrale alla Sapienza in Filologia. Da sempre affascinato dal giornalismo, ha maturato diverse collaborazioni con siti internet, radio e tv occupandosi principalmente di sport.