“Ogni morte sul lavoro è una perdita irreparabile per l’intera società”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricordando l’incendio nel quale – esattamente dieci anni fa – morirono sette operai nell’acciaieria della Thyssenkrupp a Torino.
“Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi: è giusto ricordare i loro nomi perché è una ferita che non può rimarginarsi”, ha scritto in una nota il Capo dello Stato.
“Il lavoro – prosegue Mattarella – costituisce il cardine del patto di cittadinanza su cui si fonda la nostra Repubblica ed è un diritto del lavoratore e un dovere della società che vengano rispettate ed applicate le norme sulla sicurezza. In questi dieci anni nella prevenzione degli incidenti e nel supporto agli infortunati sul lavoro sono stati fatti passi avanti, ma resta ancora molto da fare per far sì che la sicurezza venga considerata essa stessa un volano che contribuisce allo sviluppo”.
Sul fronte processuale, la Corte di Cassazione lo scorso ottobre ha bocciato i ricorsi dei dirigenti dell’azienda, dichiarandoli inammissibili.