Pope Francis meets some 400 children who came from Calabria, Italy's southern region, by train to meet him, Vatican City, 28 May 2016. ANSA/OSSERVATORE ROMANO PRESS OFFICE ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

"Chiedo umilmente perdono"Il Pontefice sulla pedofiliaporge le scuse della Chiesa

Prefazione di Papa Francesco a un libro sugli abusi subiti da parte di un prete

«Ringrazio Daniel perché le testimonianze come la sua abbattono il muro di silenzio che soffocava gli scandali e le sofferenze, fanno luce su una terribile zona d’ombra nella vita della Chiesa», lo scrive Papa Francesco nella prefazione a “La perdono, padre” il racconto dello svizzero Daniel Pittet, ora 57enne, abusato per quattro anni da un sacerdote, quando era solo un bambino.

Il Pontefice ricorda di aver conosciuto Daniel nel 2015. Voleva pubblicare un libro intitolato “Amare è dare tutto”, che raccoglieva le testimonianze di religiosi/e, di preti e di consacrati. «Non potevo immaginare che quest’uomo entusiasta e appassionato di Cristo fosse stato vittima di abusi da parte di un prete. Eppure questo è ciò che mi ha raccontato, e la sua sofferenza mi ha molto colpito». Daniel, come racconta in un’intervista a Repubblica, è stato stuprato la prima volta quando aveva otto anni. «Ero un bambino timido, fragile. Lui era il prete: simpatico, premuroso con me, un ragazzino senza famiglia, mamma depressa, padre che l’aveva accoltellata quando mi aspettava. Avrebbe dovuto proteggermi, invece ha percepito la mia debolezza, il vuoto e ne ha approfittato», dice Pittet.

Da lì la decisione del Papa di scrivere la prefazione al libro. «Come può un prete, al servizio di Cristo e della sua Chiesa, arrivare a causare tanto male? Come può aver consacrato la sua vita per condurre i bambini a Dio, e finire invece per divorarli in quello che ho chiamato “un sacrificio diabolico”, che distrugge sia la vittima sia la vita della Chiesa? Alcune vittime sono arrivate fino al suicidio. Questi morti pesano sul mio cuore, sulla mia coscienza e su quella di tutta la Chiesa».

Bergoglio definisce la pedofilia come “una mostruosità assoluta”, “un orrendo peccato, radicalmente contrario a tutto ciò che Cristo ci insegna”. Inoltre ricorda che lo stesso Gesù “condanna” coloro che fanno del male ai bambini: «Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare» (Matteo 18, 6). Anche la Chiesa si impegna a combattere questo fenomeno: «È nostro dovere far prova di severità estrema con i sacerdoti che tradiscono la loro missione, e con la loro gerarchia, vescovi o cardinali, che li proteggesse, come già è successo in passato». E infine il Santo Padre aggiunge: «Alle vittime e alle loro famiglie porgo i miei sentimenti di amore e di dolore e, umilmente, chiedo perdono».

Marina Lanzone

Nata a Monopoli (Ba) il 17 febbraio 1993. Laureata in Lettere all'Università di Bari, ha iniziato a collaborare con una testata on-line. Nel 2016 ha frequentato un Master in giornalismo semestrale che le ha offerto l’opportunità di fare uno stage presso la sede romana del Tg5. Appassionata di teatro e cinema ma anche costume e società ha iniziato il secondo master in giornalismo presso la Lumsa per mettersi in gioco e diventare una giornalista multitasking.