Dopo gli scontri con le forze dell'ordine, i manifestanti anti G7 hanno piazzato una finta ghigliottina nel centro di Venaria per 'giustiziare' i fantocci del segretario Pd Matteo Renzi e del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, 30 settembre 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Vertice G7 a Torinoscontri in strada e arrestiRenzi: "M5S squallido"

Di Maio: "Violenza non è nel nostro dna" Sette feriti tra le forze dell'ordine

Settimana piena di tensione quella che si è conclusa a Torino dopo il vertice del G7. Il bilancio è di sette feriti tra le forze dell’ordine, alcuni di loro coinvolti negli scontri di sabato pomeriggio davanti alla Reggia in cui si stava svolgendo il summit, altri colpiti da petardi lanciati dai manifestanti in piazza Vittorio Emanuele a Venaria Reale.

Nella notte di sabato è stato arrestato il leader del centro sociale Askatasuna, Andrea Bonadonna, accusato di aver picchiato un poliziotto procurandogli una prognosi di quaranta giorni. Bonadonna è attualmente in carcere e numerosi sono gli appelli che chiedono la sua scarcerazione, tra cui quello del Movimento No Tav e della consigliera 5 Stelle Francesca Frediani.

Anche sul fronte politico è scontro. Se da un lato la sindaca di Torino si dice soddisfatta della gestione di questo G7, Matteo Renzi esprime il suo disappunto sulla vicenda. “Torno a casa e in tv vedo che i manifestanti contro il G7 di Torino stanno decapitando due manichini, uno col mio volto, uno col volto del ministro del lavoro. Questi signori hanno installato una ghigliottina e pensano di essere simpatici ricordando le macabre esecuzioni del passato. Non mi fanno impressione le pagliacciate”. L’amministrazione pentastellata sembra essere il bersaglio dell’ex premier che reputa “squallidi” i consiglieri che non hanno preso una posizione per contrastare la violenza che si è riversata nelle strade del capoluogo piemontese.

A Renzi risponde sui social il candidato premier M5S Luigi Di Maio: “Le violenze non fanno parte del Dna del Movimento 5 Stelle ed è bene sottolinearlo. Soprattutto davanti a Renzi che perde l’occasione di tacere per attaccare l’amministrazione di Torino. Anziché sfruttare cinicamente questi episodi di violenza per una sterile polemica politica, avrebbe potuto limitarsi a solidarizzare con gli agenti e le istituzioni”.

Giulia Torlone

Aquilana di nascita, si è laureata in Italianistica e vive a Firenze. Ha lavorato nel settore della cooperazione internazionale occupandosi di ufficio stampa. Redattrice su temi di diritto alla cittadinanza e giustizia sociale, ha concentrato il suo lavoro sui Paesi del bacino del Mediterraneo.