Il primo anno di Heliografil robot-giornalistadel Washington Post

Il software ha pubblicato 850 articoli Già in funzione un robot che crea video

Heliograf è un redattore del Washington Post. Qual è la sua particolarità? È un robot, un sistema d’intelligenza artificiale sviluppato da ingegneri ed editor interni all’azienda. Introdotto nella redazione del Wp on line circa un anno fa per seguire gli aggiornamenti sulle Olimpiadi di Rio, ha pubblicato in tutto 850 articoli.

Ha esordito scrivendo delle brevi sulle gare olimpiche (300 pubblicazioni circa), diffondendo automaticamente il programma giornaliero delle competizioni, l’aggiornamento del medagliere, messaggi di avviso 15 minuti prima dell’inizio di un evento importante. Una volta superato il primo test, è passato a trattare notizie più “complesse”, come le scorse elezioni del presidente degli Usa. Si è occupato di comunicare, ad esempio, i risultati di sondaggi ed elezioni avvisando la redazione nel caso in cui i dati tendessero verso una direzione inaspettata, dando ai giornalisti tempo e strumenti per coprire accuratamente la notizia e approfondirla. Il risultato? I suoi articoli hanno raggiunto le 500mila visualizzazioni, contro il 15% del traffico Internet del 2014.

Heliograf, di fatto, è uno strumento di supporto al lavoro giornalistico. I redattori hanno creato dei modelli narrativi e frasi standard che si adattano a ogni situazione. Il software Heliograf è poi in grado, grazie ad algoritmi e analisi dei dati, di abbinare frasi e concetti corrispondenti. Il sistema avvisa, inoltre, il redattore di ogni “ambiguità”, così che il giornalista possa intervenire prima della pubblicazione.

«Le Olimpiadi sono state il modo perfetto per dimostrare il potenziale di questa tecnologia – ha spiegato a Digiday Jeremy Gilbert, direttore delle iniziative strategiche del Washington Post – . Nel 2014 il personale della redazione sport ha trascorso innumerevoli ore a pubblicare manualmente i risultati degli eventi. Il robo-reporter libererà i giornalisti e i redattori da questo compito, permettendogli di impegnarsi in articoli di approfondimento».

Effettivamente il Washington Post non è la prima testata ad aver adottato un sistema d’intelligenza artificiale e aver automatizzato parte dell’informazione. Si chiama Wibbitz il software utilizzato da USA Today per creare brevi video in automatico: unisce le notizie in un testo scritto che viene associato a una selezione d’immagini, e infine speakerato, sintetizzando la voce di un giornalista. Più comuni sono i software che raccolgono e trascrivono gli aggiornamenti a livello economico e finanziario, come quelli usati dall’agenzia Associated Press o dalla rivista Forbes.

Marina Lanzone

Nata a Monopoli (Ba) il 17 febbraio 1993. Laureata in Lettere all'Università di Bari, ha iniziato a collaborare con una testata on-line. Nel 2016 ha frequentato un Master in giornalismo semestrale che le ha offerto l’opportunità di fare uno stage presso la sede romana del Tg5. Appassionata di teatro e cinema ma anche costume e società ha iniziato il secondo master in giornalismo presso la Lumsa per mettersi in gioco e diventare una giornalista multitasking.