L'esterno dell'abitazione dove sabato scorso un gruppo di bulli ha fatto irruzione in casa di un fruttivendolo in pensione, Giuseppe Scarso, 80 anni, e dopo averlo dileggiato e picchiato gli hanno versato addosso benzina dandogli fuoco, Siracusa, 8 Ottobre 2016. ANSA/ ALESSANDRO RICUPERO

Siracusa, anziano arso vivo
fermato un giovane
per il brutale omicidio

Il decesso dopo due mesi di agonia
Mandato di cattura per il complice

Lo hanno cosparso di alcool e poi gli hanno dato fuoco. Giuseppe Scarso, pensionato ottantenne di Siracusa, è morto così, arso vivo. Assassinato per puro divertimento. Una banda di giovani teppisti, studenti delle scuole superiori, lo ha perseguitato per mesi, fino all’atroce epilogo avvenuto il primo ottobre scorso. Per tre volte di seguito sono entrati in casa di don Pippo, così era soprannominato l’anziano, e per tre volte hanno cercato di bruciarlo vivo, fino a quando sono riusciti a realizzare il loro intento. Don Pippo è morto in ospedale venerdì, dopo oltre due mesi di agonia. E ieri mattina la squadra mobile di Siracusa ha arrestato il primo dei giovani componenti della banda. Si tratta di Andrea Tranchina, diciottenne siracusano e studente dell’Istituto per Geometri, attualmente in stato di fermo. L’altro componente della banda, secondo gli investigatori l’ideatore e l’ispiratore del brutale assassinio, considerato il capo del gruppo di bulli, è irreperibile: contro di lui è stato spiccato un mandato di cattura.

Siria Guerrieri

Dottore di Ricerca, giornalista con la passione per Politica ed Esteri fin dai tempi dell’università. Nel 2010 e nel 2011 è a Washington DC per una borsa post-doc. Dal 2014 al 2016 collabora con la redazione di Rassegna, Rassegna.it e Liberetà, occupandosi di esteri e politiche dell'Unione Europea.