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HomeCultura Il Cremlino fa guerra a Whatsapp. Arriva Max, la nuova app per messaggi e chiamate

Il Cremlino rimpiazza Whatsapp
Arriva la nuova app Max
per messaggi e chiamate

Continua l'opera di nazionalizzazione

con la sostituzione delle concorrenti

di Clara Lacorte15 Settembre 2025
15 Settembre 2025

Whatsapp, applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo in Russia viene rimpiazzata con Max | Foto Pexels

MOSCA – La Russia rimpiazza Whatsapp con una nuova applicazione di messaggistica. Si tratta di Max ed già preinstallata su tutti i telefoni cellulari dal governo russo che conta già oltre 18 milioni di utenti. La nuova app, oltre ad includere chiamate e messaggi, darà la possibilità agli utenti di firmare documenti in digitale, controllare la propria posizione fiscale e richiedere documenti. L’obiettivo del governo russo, chiaramente, è quello di rendere l’applicazione indispensabile per la vita dei cittadini. 

La Russia fa guerra a Whatsapp e Telegram 

Si tratta di un’applicazione fortemente sostenuta e voluta dal Cremlino grazie alla vicinanza dello stesso con Vkontakte, il “Facebook russo” gestito dal Vk colosso del web. La spinta da parte della Russia all’introduzione di Max è arrivata dopo che il governo ha dichiarato, sul finire del mese di agosto, di aver iniziato a limitare alcune chiamate su Whatsapp e su Telegram, accusando le piattaforme di non condividere le informazioni con le forze dell’ordine russe in caso di frode e terrorismo. Pronta la risposta dell’app di proprietà di Meta, che ha accusato il governo russo di impedire ai cittadini di accedere alle comunicazioni sicure. 

Le strategie pubblicitarie del governo russo e controllo del web

Nonostante il ministero dell’Interno russo abbia confermato la sicurezza di Max, rimangono grosse perplessità circa la privacy degli utenti. Per dissipare tali dubbi, il governo ha promosso una capillare campagna pubblicitaria affidata a influencer e personaggi dello spettacolo con l’obiettivo di convincere i cittadini più giovani. La scelta del Cremlino si inserisce in un panorama digitale sempre più controllato dal regime in un piano di “nazionalizzazione” del web, esattamente come già avvenuto in Cina. Non è la prima volta, infatti, che il governo russo crea alternative digitali. È già successo con RuTube, lo YouTube della propaganda russa e RuStore, l’app store obbligatorio su tutti i dispositivi Android russi, contenente solo applicazioni approvate dallo Stato.

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