Meno giornali meno liberi, al via la campagna contro i tagli all’editoria

Logo-menoTestate nazionali, quotidiani locali, riviste e periodici, settimanali e giornali di settore. Sono oltre trecento quelli che rischiano di chiudere a seguito dei tagli, sempre più pesanti, al mondo dell’editoria da parte del governo. Posti di lavoro a rischio, 3000 fra giornalisti, grafici e specialisti del settore. Per questo motivo nasce la campagna “Meno giornali meno liberi”, lanciata il 12 Febbario da 9 associazioni e sindacati del settore e volta a rilanciare il pluralismo dell’informazione e l’editoria no profit. Il rischio che oggi corrono molti giornali di chiudere per non riaprire più, “mette a dura prova i principi democratici e di libertà su cui il nostro paese è fondato”, si legge fra le motivazioni della campagna. Il primo passo quindi è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema troppo spesso ignorato e poco conosciuto, chiedendo l’approvazione di  misure urgenti, tese a salvaguardare le testate di cooperative e altre realtà non profit, che vivono quotidianamente il pericolo di non esistere più,  a causa di tagli immotivati del contributo diretto all’editoria.

Sul sito www.menogiornalimenoliberi.it si parla della necessità immediata di un Tavolo di confronto al governo, al fine di rilanciare velocemente l’intero sistema dell’informazione (giornali, radio, tv, internet). Le conseguenze sociali ed economiche di queste chiusure immotivate sono molte: fra queste, oltre a milioni di posti di lavoro, anche la perdita di più di 200 voci libere dell’informazione per un totale di circa 500 mila pagine di giornali in meno nel nostro paese.

Tanti i quotidiani e le tv che hanno aderito alla campagna rilanciando il tema: fra questi anche Vittorio Zucconi, direttore di Radio Capital e di Repubblica.it. Il quotidiano online, nel suo spazio “blog d’autore” parla della campagna “Meno Giornali, Meno Liberi”(http://saviano.blogautore.repubblica.it/2015/02/24/meno-giornali-meno-liberi/) . Carmine Saviano, curatore del blog Movimenti, ha dedicato alla mobilitazione un bel post che è stato richiamato nella home page del popolare sito. A loro si aggiungono il direttore di Radio3, alcune redazioni locali di rai 3, l’Associazione Stampa Romana e molti politici italiani. Per chi avesse voglia sostenere la campagna firmando la petizione, trova qui tutti i dettagli http://goo.gl/UNbpqE . Intanto in rete gira l’hashtag virale #menogiornalimenoliberi, condiviso da milioni di utenti del web.

Elisa Mariella

Romana d’adozione, nasce a Foggia il 16/2/1989. Laureata in Lettere col massimo dei voti e la lode si è poi trasferita nella Capitale per frequentare un corso Magistrale in Scienze della Comunicazione, dell’Informazione e dell’Editoria terminato presso l’Università di Tor Vergata. Ha collaborato con l’emittente radiofonica RDS dove ha avuto modo di conoscere meglio i meccanismi della radio e poi con alcuni giornali online romani occupandosi di cronaca ed attualità