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Nuovo stop della Bce
su riserve oro di Bankitalia
Giorgetti: "Chiariremo"

Manovra, si attendono proposte esecutivo

L'Eurotower: “Il governo ci ripensi”

di Elisabetta Guglielmi09 Dicembre 2025
09 Dicembre 2025
Banca centrale europea

Banca centrale europea | Foto Ansa

ROMA – È arrivato nella serata di ieri 8 dicembre il nuovo stop da parte della Banca centrale europea (Bce) all’emendamento di FdI alla manovra sulle riserve d’oro della Bankitalia. Eurotower ha spiegato che non è ancora chiara la “concreta finalità della proposta di disposizione rivista”, ribadendo che le “modifiche apportate” in una nuova formulazione non sono sufficienti.

Lo stop della Bce all’emendamento

L’ultima riformulazione dell’emendamento proposto da FdI è arrivata il 4 dicembre a Francoforte. La Bce, che già il 3 dicembre si era espressa su una precedente versione lanciando il primo altolà, continua a non gradire un testo non “accompagnato da alcuna relazione che ne illustri la ratio”. Restano dubbi sulla finalità della norma, nonostante Eurotower riconosca “alcune novità che vanno incontro alle osservazioni precedenti”, in particolare “il rispetto degli articoli del trattato sulla gestione delle riserve auree dei Paesi”.

La Banca centrale europea torna a chiedere al governo di “riconsiderare la proposta”. I chiarimenti dovrebbero essere in arrivo da parte di via Venti Settembre. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti secondo fonti parlamentari sarebbe infatti “fiducioso che tutto si risolva”.

Le ripercussioni sulla manovra

La presa di posizione dell’Eurotower rischia di complicare il rebus della manovra, proprio mentre i lavori in Senato si apprestano ad entrare nel vivo. Da calendario la legge di bilancio dovrebbe arrivare nell’aula di Palazzo Madama lunedì 15 dicembre. Entro giovedì 11 dicembre dovrebbe invece arrivare il pacchetto di emendamenti del governo.

Sul tavolo del Mef il primo dossier sarà quello delle banche e assicurazioni, per discutere sull’accordo raggiunto nei giorni scorsi per un contributo di 600 milioni in due anni, che dovrebbe tradursi in un’ulteriore riduzione della deducibilità delle perdite pregresse.

In merito all’euro digitale, il componente del board Bce Piero Cipollone e il commissario Ue per l’economia Valdis Dombrovskis vedono nel 2026 “un anno cruciale”. In un articolo pubblicato da Repubblica, Cipollone e Dombrovskis scrivono infatti che l’euro digitale rappresenta “il prossimo passo per la nostra moneta”, utile “per rafforzare la nostra autonomia strategica” rendendo l’eurozona meno dipendente dalle imprese non europee in un “mondo sempre più polarizzato e frammentato”.

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