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Qatargate, cresce il caos nell’inchiesta belga. Indagati funzionari per fuga di notizie

di Valerio Francesco Silenzi09 Dicembre 2025
09 Dicembre 2025
Eva Kaili - foto ANSA/JALAL MORCHIDI JALAL MORCHIDI/

Nella foto: Eva Kaili a Rabat, Marocco. 10 ottobre 2022. Foto Ansa/Jalal Morchidi

BRUXELLES – Si allarga l’ombra sul Qatargate, lo scandalo di presunta corruzione tra Bruxelles, Doha e Rabat. La giustizia belga ha aperto un fascicolo sui metodi adottati nelle prime fasi dell’inchiesta, dopo le denunce di Eva Kaili, Francesco Giorgi e Maria Arena su violazioni del segreto istruttorio e fughe di notizie. Nel mirino finiscono ora alcuni alti funzionari presenti ai blitz del 9 dicembre 2022. Si tratta del direttore dell’Ufficio anticorruzione, Hugues Tasiaux, è stato indagato e rimosso, mentre il capo delle indagini, Bruno Arnold, è stato ascoltato e avrebbe chiamato in causa l’ex procuratore Raphael Malagnini.

A tre anni dal caso si apre così un nuovo ciclo di udienze del riesame, avviato per chiarire l’azione degli agenti segreti, le presunte violazioni dell’immunità parlamentare e il sospetto conflitto d’interessi che ha costretto il giudice Michel Claise a lasciare il dossier. Restano dubbi anche sull’attendibilità delle deposizioni di Pier Antonio Panzeri.

Fuori dal perimetro del riesame, ma centrale nel dibattito, l’uso esteso del carcere preventivo. Intanto le indagini preliminari restano sospese. Sullo sfondo, l’Eurocamera valuta la revoca dell’immunità per l’eurodeputata Alessandra Moretti, dopo il via libera per lei della commissione giuridica.

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