ROMA – “Proseguire il dialogo per una pace giusta e duratura” e l’importanza dei “prigionieri di guerra e la necessità di assicurare il ritorno dei bambini ucraini alle loro famiglie”.
La Santa Sede riferisce i temi al centro dell’incontro tra il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e Papa Leone XIV, avvenuto nella mattinata di oggi, martedì 9 dicembre. Terminato il colloquio, il secondo dall’inizio del pontificato di Leone, i due si sono affacciati insieme dal balcone senza rilasciare dichiarazioni, ma con l’invito di Zelensky al Pontefice per una visita in Ucraina che “darebbe un forte segnale al popolo ucraino”.
La giornata a Roma del leader ucraino
Zelensky arriva, quindi, in Italia in una delle giornate più delicate per la diplomazia ucraina. Dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito “deludente” il suo approccio al negoziato con Mosca, il presidente ucraino, consapevole dell’isolamento crescente nei confronti della Casa Bianca, prova a ottenere un sostegno europeo compatto in vista dei nuovi colloqui con Washington.
Nel pomeriggio il leader ucraino è atteso dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi. Verrà ribadito il sostegno dell’Italia, rimarcando l’importanza della compattezza euro-atlantica, come già fatto nella videoconferenza di ieri tra alleati.
Von der Leyen: “Usare asset russi, aumenta costo della guerra per Mosca”
La giornata romana di Zelensky segue il summit delle scorse ore con i leader europei Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz a Londra, oltre all’incontro a Bruxelles con Mark Rutte, António Costa e Ursula von der Leyen. Proprio la presidente della Commissione europea ha rilanciato l’ipotesi di utilizzare gli asset russi congelati, “per aumentare il costo della guerra per Mosca”. Von der Leyen ha ribadito che la sovranità e la sicurezza di Kiev “devono essere garantite a lungo termine”.
Pronto un piano di pace rivisitato dall’Ucraina
Sul tavolo resta il nodo principale: c’è distanza tra Washington, Kiev e Mosca sul futuro del Donbass e sulle garanzie di sicurezza. Zelensky ha ammesso che “non c’è una visione unitaria”, ribadendo però che l’Ucraina non ha “titoli morali o legali” per cedere territori. Intanto, oggi il presidente ucraino ha fatto sapere che condividerà con gli Stati Uniti un piano di pace rivisto, ridotto da 28 a 20 punti, dopo l’eliminazione di quelli giudicati “ovviamente anti-ucraini”.
Il monito di Trump: “Europa debole”
Nel frattempo le pressioni americane restano forti. Trump si rivolge direttamente all’Ucraina dichiarando che “stanno usando la guerra per non indire le elezioni” e che sia “un momento importante per farlo”. L’inquilino della Casa Bianca ha avvertito anche l’Europa, definendola “debole” e che sta “andando in una direzione sbagliata”, pochi giorni dopo la pubblicazione della sua strategia di sicurezza nazionale in cui parlava del rischio di “un’erosione della civiltà europea”. In merito al documento Usa sull’Europa, netta la risposta da parte dell’alto rappresentante dell’Unione europea, Kaja Kallas: “Dobbiamo avere più fiducia in noi stessi, sappiamo che quanto dice la strategia di sicurezza nazionale sull’Ue non è vero, anzi è ridicolo”, ha dichiarato in audizione alla commissione esteri dell’Eurocamera.


