Tensioni all’Onu, tra Israele, palestinesi e Iran

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha chiesto nel discorso di oggi all’Onu di mettere  limiti precisi al programma nucleare iraniano.
La polemica con Ahnadinejad. Il presidente iraniano ha definito Israele “uno stato che non ha  radici nella storia e scomparirà”. La risposta di Netanyahu non si è fatta attendere ed ha invocatola Bibbia “Tremila anni fa re David regnava in Israele e lo stato ebraico vivrà per sempre”.
 “Il mondo con un Iran che avesse a disposizione le armi nucleari sarebbe come un mondo con al Quaida con a disposizioni le armi nucleari” ha affermato il premier israeliano. Netanyahu prevede che entro la prossima estate l’Iran avrà raggiunto la fase finale per la produzione di uranio necessaria per la costruzione della bomba nucleare.
Il presidente Ahmadinejad ha invocato rispetto reciproco in questa trattativa, ma il suo intervento è stato duramente contestato da Usa e Israele.
La durezza di Abu Mazen. L’intervento palestinese è stato il più polemico. Il presidente Abu Mazen ha accusato Israele di condurre “una colonizzazione razzista” che sta spingendo i palestinesi verso “una nuova catastrofe”, Nonostante tutto ritiene che ci sia ancora una possibilità per avviare un percorso di pace e questa occasione non va sprecata perché potrebbe essere l’ultima.
La Palestina ha chiesto di essere considerata come uno “Stato non membro” della Nazioni Unite, per poi diventare membro a tutti gli effetti.